Aquilani trova la quadra ed il Pisa torna a convincere

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PISA e Provincia
Domenica, 22 Ottobre 2023

Difesa a tre decisiva nella rinascita nerazzurra e nel ritorno al successo all'Arena

Duecentodiciassette giorni dopo fatti di due soli pareggi e ben cinque sconfitte il Pisa torna alla vittoria fa le mura amiche. Lo fa in modo convincente dimostrando qualità è solidità nell’arco di tutta la partita, fatta eccezione quei 5’ finali più altrettanti di recupero nei quali i nerazzurri hanno realmente rischiato di rovinare tutto. Il braccino si è fatto sentire, la paura di non vincere neanche questa era così tanta che quando Aquilani ha mandato in campo Barbieri al posto di Valoti, la squadra ha interpretato quella sostituzione come un segnale di timore e si è chiusa senza praticamente uscire più dalla propria trequarti campo. Lo stesso Aquilani nel dopo partita ha ammesso che forse con quel cambio il segnale dato alla squadra non è stato quello giusto. Adesso però che il ghiaccio è rotto ci si aspetta un Pisa più sciolto anche nei minuti finali, soprattutto in casa.

L’analisi della partita e del momento del Pisa è volutamente partita dalla fine, dall’unico momento negativo nell’arco di 101’ nei quali il Pisa ha spesso dominato in lungo e largo, mettendo alle corde quella che tradizionalmente era la bestia nera per eccellenza del Pisa. Aquilani stupisce tutti proponendo dal primo minuto Lisandru Tramoni e spostando Esteves 50 metri più avanti e sulla corsia di sinistra, esperimento gia tentato a Reggio Emilia con Jureskin. La mossa è vincente, il Pisa trova due esterni che possono fare quello che hanno fatto, purtroppo per pochissimo tempo, Matteo Tramoni e D’Alessandro e infatti si vede un Pisa formato Marassi: la palla corre veloce, grazie alle sovrapposizioni di Beruatto da una parte e Canestrelli dall’altra, i nerazzurri vanno spesso in superiorità numerica sulle fasce, elemento fondamentale per il gioco di Aquilani che poi nello specifico ha trovato anche due giocatori in grado di saltare l’avversario, Tramoni lo ha fatto in almeno quattro circostanze e le occasioni da goal sono fioccate. Beruatto e Canestrelli dicevamo, entrambi impiegati nella difesa a tre, ma con licenza di assistere gli esterni d’attacco, per un 3421 che sembra un ottimo compromesso per esaltare anche le qualità di Vanoli finalmente apparso sugli standard che gli competono, ma anche per garantirsi una copertura maggiore in fase difensiva rispetto alla difesa a quattro con i due centrali molto alti ed il portiere costantemente fuori dell’area di rigore.

Un atto di grande intelligenza calcistica quello di Aquilani che ha per il momento accantonato il modulo con il quale si è fatto la nomea del predestinato, senza però rinnegare il suo credo calcistico che prevede lo sviluppo del gioco sulle corsie laterali, tutte mosse studiate con grande cura a San Piero, tanto che in campo si è visto dei movimenti sincroni che da tempo erano stati smarriti. Al mister va anche il merito di aver creduto in Gabriele Piccinini che sembra crescere partita dopo partita, la gioia immensa del goal se la merita tutta. Unica nota stonata del pomeriggio l’uscita anzitempo di Caracciolo, c’è da augurarsi che non sia niente di grave, questo Pisa ha bisogno del suo capitano, ma soprattutto ha bisogno di essere lasciato in pace dalla cattiva sorte. Caracciolo quasi certamente sarà assente martedì contro il Lecco, già, perché fra poco si torna in campo per recuperare la prima giornata di campionato, all’Arena il Pisa è atteso ad un’altra battaglia, ma adesso l’affronterà con una consapevolezza diversa.

massimo.corsini