Cascina, costituito il Comitato Antifascista “Comasco Comaschi”

Politica
Cascina
Giovedì, 21 Dicembre 2017

Pubblichiamo il comunicato del neo costituito "Comitato Antifascista Comasco Comaschi", il nuovo tavolo permanente delle forze antifasciste cascinesi, composto da partiti, associazioni e cittadini, uniti, dicono dal Comitato, "per l'Italia democratica e repubblicana".

 

Questo di seguito il testo integrale del comunicato inviato alla redazione

Comitato Antifascista “Comasco Comaschi”, un tavolo per i valori costituzionali
Partiti, associazioni e cittadini insieme per l’Italia democratica e repubblicana

L’amministrazione cascinese si sta allontanando sempre di più dai propri cittadini e dalla difesa dei valori costituzionali. La sindaca Susanna Ceccardi scrive “Per me sul corso possono manifestare tutti” e traccia poi l’elenco delle organizzazioni a cui ritiene di poter dare spazi pubblici. Al primo punto i fascisti. Il giuramento di inizio mandato sulla Costituzione impedisce questa possibilità. Le sue parole vanno contro i valori fondanti della Repubblica Italiana. E da studentessa di giurisprudenza dovrebbe esserne cosciente.

In un comune come quello di Cascina il presidio di Casa Pound è ed è stato visto come una vera e propria sfida alla cittadinanza. Una sfida che l’amministrazione comunale ha deciso di condividere fino in fondo, dato che sia l’assessora Sonia Avolio che il consigliere Valerio Lago sono scesi sul corso per salutare i cinque esponenti dell’organizzazione neofascista. I rappresentanti delle istituzioni hanno scelto di entrare in polemica coi cittadini, pur di solidarizzare con i membri di Casa Pound.

Una prossimità che è proseguita con le minacce di querela da parte di alcuni amministratori, che vorrebbero denunciare chi ha cantato “Bella Ciao”. Frasi imbarazzanti, che sembrano voler intimidire le reazioni a questo tipo di presidi. Parole e azioni inaccettabili dal punto di vista politico. Non è ammissibile che un primo cittadino, degli assessori e dei consiglieri comunali mostrino indulgenza o vicinanza a movimenti che prendono a modello il fascismo. Un comportamento ancor più sbagliato in un Comune che tra i primi d’Italia ha pagato in termini di vittime del fascismo: dobbiamo ricordare infatti che nel 1922 la prima vittima del fascismo è stata Comasco Comaschi, un cittadino cascinese ucciso da altri cascinesi.

Solo con la lotta partigiana e il sostegno delle forze alleate l’Italia ha superato le tragedie prodotte dalla dittatura mussoliniana. Un ventennio che si è aperto con le intimidazioni delle squadracce e si è chiuso con le leggi razziali, la guerra e le deportazioni nei campi di concentramento.

La realtà storica non è un’opinione da salotto televisivo e non si amministra con chiacchiere da bar. Sarebbe il caso che la sindaca di Cascina iniziasse a rendersene conto. Nell’ultima fase della guerra il nostro Comune ha subito rastrellamenti e stragi dei nazifascisti. Nel nostro Comune l’antifascismo ha una lunga tradizione, come ha dimostrato l’immediata reazione di un gruppo di cittadini al presidio di Casa Pound.

Abbiamo già definito la composizione di un tavolo permanente delle forze antifasciste cascinesi, aperto a nuove adesioni. In questo modo le forze antifasciste di Cascina hanno di fatto supplito all’assenza dell’Amministrazione Comunale di Cascina al Tavolo Provinciale promosso dall’Anpi e condiviso dalla quasi totalità delle Amministrazioni Comunali della nostra provincia. Cittadini, associazioni e partiti sono pronti a vigilare sulla tenuta democratica e sul rispetto delle leggi e dei valori costituzionali nel nostro territorio.

Firmatari:

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Arci

Cgil
Cisl
MdP – Articolo 1
Partito Democratico
Partito della Rifondazione Comunista
Partito Socialista Italiano
Sinistra per Cascina
Sinistra Italiana

redazione.cascinanotizie