Dalla bolla finanziaria alla bolla di sapone

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PISA e Provincia
Martedì, 12 Aprile 2022

Il caso plusvalenze ridimensionato dalla stessa procura accusatrice di ben 11 società

7 mesi e 10 giorni di inibizione per Giovanni Corrado; 10 mesi per Giuseppe Corrado; 6 mesi e 20 giorni per Raffaella Viscardi; 6 mesi e 10 giorni per Julie Michelle Harper, Alexander Knaster, Marco Lippi; 6 mesi per Mirco Paletti, Giovanni Polvani, Stuart Grant Thompson, Stephen Gaucci. Per il Pisa 90.000 euro ammenda. Queste le richiesta del procuratore federale Giuseppe Chinè nei  confronti del Pisa e dei suoi tesserati passati, presenti e futuri, visto che si chiedono condanne anche per chi al tempo dei fatti era lontano mille miglia dai pensieri del Pisa, ma questo sarà argomento di riflessione al momento della sentenza vera e propria che arriverà nei prossimi giorni ma forse prima di quanto ci si aspetti.

Oggi, alla luce delle richieste, l’argomento è un altro. Come Punto Radio/Cascina Notizie, per scelta editoriale, condivisibile o meno, abbiamo sempre dato spazio zero a questa vicenda, se non tracciare un profilo del procuratore federale che trovate qui a questo link. Perché lo abbiamo fatto? Perché abbiamo sempre creduto che l’inchiesta plusvalenze, almeno per quanto riguarda il Pisa, non era una cosa seria e sarebbe finita in una bolla di sapone. Chi cercava di spaventare i tifosi, destabilizzare l’ambiente, dividere la piazza, con titoli a nove colonne riguardanti penalizzazioni o addirittura parlando di estromissione dal campionato lo faceva con il chiaro intento di provare a cambiare artificiosamente il corso del campionato, tirando la volata e quelle squadre “amiche” in quanto portatrici di copie vendute essendo parte del bacino di lettori locale.

La Procura Federale però è andata oltre ogni aspettativa, il timore che in sede di dibattimento potessero uscire richieste assurde c’era, del resto, nonostante siano passati molti anni, abbiamo ancora sotto gli occhi il 12 punti di penalizzazione richiesti dall’ineffabile Palazzi per una fidejussione che poi si era rivelata una delle poche cose “sane” fatte dal Pisa di Lucchesi, tanto che il giudice prima si limitò a multare il club nerazzurro, poi in appello a scagionarlo per non aver commesso il fatto. Qui siamo andati oltre: mesi e mesi di indagini, nottate insonni passate dal procuratore Chinè su Transfermarkt a cercare la valutazione di Gori, lo immaginiamo dopo ogni partita e controllare se il valore cambiava, F4 e refresh come se nonci fosse un domani, salvo poi fare come la montagna che alla fine partorì il più classico dei topolini.

A chi ha passato notti insonni con l’incubo di una sentenza clamorosamente sfavorevole al Pisa adesso diciamo di recuperare il sonno perduto e di aver più fiducia nell’operato di questa società, riascoltando le parole che Giovanni Corrado ebbe a pronunciare al microfono di Punto Radio dopo Benevento-Pisa e magari per il futuro aver più fiducia nella dirigenza che è formata da donne e uomini veri che nulla hanno a che fare con gli avventurieri del passato. La sentenza dirà se il procuratore verrà sconfessato in tutto e per tutto oppure se il giudice intenderà salvare la faccia all’uomo cui il presidente della FIGC Gravina ha affidato la giustizia, sempre malconcia, del calcio. Resta il fatto e lo diciamo forte e chiaro adesso, che anche un solo euro di multa e un giorno (ma anche un'ora) di squalifica per qualsiasi dirigenze passato e presente, rappresenterà un’ingiustizia colossale, oltre che un precedente pericoloso in tema di valutazione dei calciatori.

Sull’argomento ci rileggeremo a sentenza avvenuta se ci sarà qualcosa da dire, adesso testa al campionato, perché c’è una posizione di classifica da migliorare e anche in questo caso c’è da credere alle parole di Corrado Jr e D’Angelo: l’inchiesta plusvalenze non ha nulla a che vedere con gli ultimi risultati, il Pisa tornerà a vincere per la sua forza, non perché è finita questa vicenda che lascerà soltanto ombre oscure sulla gestione del calcio di casa nostra.

massimo.corsini