I due interrogativi post Pisa-Como

Sport
PISA e Provincia
Domenica, 5 Novembre 2023

Nerazzurri dai due volti con, ad oggi, una lucana strutturale in attacco

Il pareggio in rimonta contro il Como rappresenta il classico brodino per una squadra alla ricerca ancora di un filotto di risultati positivi che possa portarla fuori dalla zona medio bassa della classifica. Due sono gli interrogativi che ci si pone. Il primo: “può questa squadra così come è strutturata riuscirci?” La risposta purtroppo è no. Le assenze pesantissime di giocatori come Tramoni, D’Alessandro, Toure, Caracciolo e ci metterei anche De Vitis, sono un fardello pesantissimo che incide soprattutto quando si vanno a fare i cambi che nel calcio moderno sono decisivi, lo abbiamo vissuto in positivo negli anni passati, quando dalla panchina arrivavano fior di reti proprio dalla panchina, lo stiamo vivendo oggi con l’esatto contrario e con tanta sofferenza quando inizia la girandola delle sostituzioni che spesso il Pisa deve attuare per sostituire giocatori ammoniti oppure infortunati, ultimo Marin che contro il Como era il migliore in campo. A tutto questo si aggiunga pure, dopo 12 giornate è evidente, la mancanza di un attaccante di ruolo, un rapace di aerea di rigore che può spaccare la partita. La sgradevole sensazione a gara in corso è che quando entrano in area gli avversari si avverte sempre la minaccia, quando ci entra il Pisa no. Le precarie condizioni di Torregrossa, l’età avanzata di Masucci, e l’infortunio di Gliozzi che si sapeva essere grave, potevano indurre a mosse diverse in estate, ora però c’è poco da piangere sul latte versato, c’è da stringere i denti fino a gennaio e puntare forte a rinforzare il reparto, perché se si vuol giocare per fare un goal più degli altri occorre che qualcuno la butti dentro questa maledetta palla.

Secondo interrogativo: “Aquilani è l’uomo giorno per portare la barca fuori da questa situazione?” La risposta è si. Quando nell’arco di una gara la squadra entra in area di rigore avversaria 7-8 volte l’allenatore ed il suo modulo di gioco ha fatto in pieno il suo dovere. In un primo tempo modesto, contro il Como il Pisa ha messo in area almeno quattro cross (tre rasoterra uno alto) pericolosi, ma due volte l’area era pressochè deserta, una volta un difensore ha anticipato l’attaccante, ed una volta Valoti ha concluso alto di un soffio. Nella ripresa poi è arrivato subito il goal del pareggio e la squadra ha mostrato un atteggiamento propositivo mostrando di giocare per vincere e non per “fare fuori” l’allenatore. Con il ritorno di D’Alessandro e con due inserimenti giusti a gennaio, attaccante in primis, ma anche un difensore centrale, Aquilani può far crescere la squadra e portare a termine la missione.

Infine non si può non trattare anche la questione del rapporto fra il pubblico e la società che di riflesso condiziona anche quello con la squadra. Sabato per la prima volta c’è stata una presa di posizione decisa per lo stadio, ma anche una presa di posizione netta contro le prestazioni della squadra. L’auspicio è che le legittime contestazioni, e va sottolineato con la matita rossa tre volte, la parola legittime, non portino ad un tutti contro tutti propedeutico ad una fine nefasta della stagione. Va ricordato che lo scorso anno sono retrocesse squadre come Benevento e Spal, più per la scollatura nell’ambiente che per il valore in se della squadra, speriamo non accada anche a Pisa dove il sostegno non è mai mancato e a maggior ragione non deve mancare in questa fase decisiva per il futuro della stagione e forse anche per il destino dei tanti progetti della società.

massimo.corsini