Lotta e qualità per allungare la serie positiva

Sport
PISA e Provincia
Lunedì, 5 Dicembre 2022

Adesso il Pisa sa anche soffrire nei momenti di difficoltá

Il decimo risultato utile consecutivo regala ulteriori certezze sul Pisa targato D'Angelo. Da quando il tecnico è tornato a sedersi sulla panchina nerazzurra, quella di Bari è stata la prima partita in cui il Pisa si è trovato realmente nella condizione di dover stringere i denti per reggere l'urto dell'avversario forte dell'uomo in più nell'ultimo quarto di gara. La reazione in campo e in panchina è stata da grande squadra con grande personalità.

Prima il doppio cambio con gli inserimenti di Canestrelli e De Vitis che hanno ridisegnato la squadra rafforzando il centrocampo senza snaturare la difesa rimasta a quattro con Hermannsson a fare il doberman su Folorunsho, poi la capacità della squadra di tenere botta nel momento di massima pressione degli avversari, che con il passare dei minuti sono andati via via spegnendosi più per merito del Pisa che per loro demerito.

Resta un punto importante, resta una buona partita nella quale il Pisa si è fatto preferire fin tanto che si è giocato undici contro undici. Manca palesemente un calcio di rigore per il cazzotto rifilato da Caprile a Touré, passi (ma neanche troppo) che l'arbitro in campo possa non aver visto bene, è ingiustificabile che dal Var non sia arrivato nessun segnale, tanto che ad operare c'era lo stesso Valero Marini, tanto solerte lo scorso anno a richiamare l'attenzione dell'arbitro in Pisa-Perugia, per assegnare un penalty agli umbri avvolto ancora oggi nel mistero. Anche al San Nicola si è avuta l'ennesima dimostrazione che così il Var è uno strumento demoniaco in mano alla soggettività dei direttori di gara e se così deve essere meglio toglierlo perche allora non serve proprio a nulla.

 

massimo.corsini