Mercato condizionato dal passato, ora occorre completare la rosa

Sport
Sabato, 1 Settembre 2018

Mercato chiuso o quasi, resta aperta ancora la porta degli svincolati che mai come quest’anno non sono pochi. Il Pisa si é tuffato in questa sessione del calciomercato con obiettivi radicalmente diversi rispetto alla stagione scorsa. Niente spese folli, riduzione sia del monte ingaggi, sia degli uomini in rosa. Inutile quindi andare a cercare paragoni con il passato, o meglio, guardando alle partenze, del passato si é certificato il fallimento della gestione di Raffaele Ferrara (leggi qui): ad accezione di Lisi, nessun reduce dal mercato di gennaio é rimasto in nerazzurro, inoltre le partenze di Petkovic, Sabotic, Maltese, Eusepi e Negro la dicono lunga sul bilancio del progetto 2017/2018.
Tagliati i rami secchi, non senza qualche sacrificio che comporta una rescissione di contratto, si é pensato a modellare la rosa sulla base delle esigenze di mister D’Angelo e del suo 352.

PORTIERI Era il reparto più affollato alla vigilia del calciomercato. Via Voltolini e  Petkovic, é arrivato un uomo sulla carta di grande affidabilitá come Stefano Gori, reduce da una stagione molto positiva alla Pro Piacenza. La societá ha poi optato per la cessione del baby rivelazione Campani, ma del resto ad oggi il Pisa non é in condizione di dire di no ad un club di serie A, sia per l’aspetto economico, sia per le prospettive dei calciatori. É cosí rimasto, un po’ a sorpresa, Daniele Cardelli giá numero 12 con mister D’Angelo alla Casertana, ed é arrivato dall’Ascoli D’Egidio destinato a fare il terzo portiere. Resta un mistero la posizione di Reinholds. AFFIDABILI

DIFESA Era il reparto che più aveva bisogno di innesti, vuoi per il passaggio da una linea con due soli centrali ad una con tre, vuoi per la carenza di uomini dovuta alla rinuncia a Lisuzzo e alla partenza del lungodegente Carillo, oltre a quella di Sabotic ritenuto inutile alla causa. Partito anche Ingrosso al quale non si poteva precludere la serie B, il reparto é cambiato in tutti i suoi effettivi con gli arrivi di Brignani, Meroni e Buschiazzo, tutti autori di un ottimo precampionato e di Masi, le cui qualitá non si discutono se supportate da un fisico integro. Ad oggi nel reparto arretrato é da considerare a tutti gli effetti anche De Vitis, che bene ha svolto il compito di centrale di difesa con caratteristiche di impostazione nel corso della Coppa Italia. Considerando anche l’ex Piacenza arruolato sulla linea arretrata, cinque uomini restano un po’ pochi per affrontare tutta la stagione con la difesa a 3. INCOMPLETI

CENTROCAMPO Da Della Latta a Troiano, nonostante i nomi più volte emersi, é il reparto che é cambiato meno. Maffei e Marin sono tutti da scoprire ma non sembrano in grado di poter fare la differenza ad alto livello. I veri grandi acquisti in mezzo al campo sono certamente Gucher, a suo agio nel modulo, e Zammarini finalmente nel suo ruolo. A destra Birindelli puó essere una piacevole sorpresa, a sinistra manca un vice Lisi, forse ci si é liberati di Favale troppo precipitosamente. SOLIDI

ATTACCO Partiti coloro che hanno deluso nella scorsa stagione sono arrivati due top player come Moscardelli e Marconi, che abbinati alla conferma di Masucci fanno del Pisa una delle squadre con piú pedigree dalla cintura in su. I giovani Cuppone e Cernigoi completano il reparto con il primo, utile anche sulla linea dei centrocampisti, che potrebbe anche mettere il mister in difficoltá nelle scelte se confermerá anche in campionato la buona verve mostrata in coppa Italia. DI CATEGORIA

In conclusione si può affermare che Roberto Gemmi ha lavorato al meglio con quello che la societá gli ha messo a disposizione. La squadra é oggi più equilibrata, anche se da completare nel reparto arretrato. Contrariamente al passato quando si parlava di Ganz e Mazzeo restando puntualmente delusi, si é lavorato con un basso profilo, puntando più sul gruppo che sul singolo e dalle prime uscite stagionali il Pisa è sembrato essere sulla buona strada.  Non resta che attendere l’inizio del campionato, sará come sempre il campo, ad essere il giudice insindacabile del lavorosvolto, anche diero le scrivanie, in questi primi due mesi della stagione.

massimo.corsini