A Pisa cultura e musei vuoti

Politica
PISA e Provincia
Martedì, 20 Febbraio 2024

"Una Città in Comune" accende i riflettori sul vuoto culturale della Giunta Conti e della sua mancanza di progettualità e valorizzazione del patrimonio culturale pisano

Questo il comunicato integrale

I musei vuoti di Pisa rispecchiano il vuoto delle politiche culturali della giunta Conti: manca un progetto per la valorizzazione dei beni storico-artistici della città
 
L'assessore Bedini ha dichiarato in questi giorni che sarà difficile realizzare il biglietto unico di accesso ai musei pisani, giustificandosi con queste parole: "se non è stato fatto finora un motivo ci sarà". Questa affermazione, con la quale ammette la totale incapacità di progettazione politica di questa amministrazione, può essere facilmente ribaltata: se moltissime città italiane ed europee sono riuscite a realizzare la "card" dei musei un motivo ci sarà. La differenza, evidentemente, la fa la capacità di far dialogare varie istituzioni e la volontà di ottenere un risultato tangibile e concreto per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della città.
 
I dati del Report 2023 sui musei della Toscana parlano chiaro e sono impietosi: il Museo nazionale di San Matteo, che vanta opere d'arte medievale di inestimabile valore, ha contato nel 2022 solo 5.609 visitatori, una cifra incredibilmente bassa per un'istituzione museale di assoluto rilievo nel panorama internazionale. Come è possibile che non si riesca a valorizzare un museo di così grande portata culturale?
 
L'unico investimento annunciato dalla Giunta Conti riguarda ancora una volta il complesso di Piazza dei Miracoli, che non ha certo bisogno di pubblicità: la Giunta ha infatti annunciato di essersi aggiudicato un finanziamento del Ministero della Cultura volto a "interventi finalizzati ad accrescere il senso di appartenenza della comunità attraverso percorsi formativi, visite guidate e convegni": i contenuti del progetto sono quanto mai vaghi e insistono sulla valorizzazione del sito di Piazza Duomo, che non ha certo bisogno di incentivi specifici per promuoverne la popolarità. Ricordiamo bene, tra l'altro, come vennero spesi i soldi ottenuti nel 2023 grazie ad un altro bando (regionale) che avrebbe dovuto promuovere la rete dei musei: allora comparvero manifesti che rimandavano a un sito dalla struttura obsoleta, con percorsi poco chiari e informazioni storico artistiche di livello elementare scritte in sola lingua italiana. Da allora - ed è passato quasi un anno - più nulla è stato fatto.
 
In compenso, l'assessore Bedini ha ribadito di puntare alle "valorizzazioni" di parte del patrimonio, che non essendo stato sfruttato in tutte le sue potenzialità dopo il recupero con i fondi Piuss (e questo è purtroppo un dato di fatto) viene considerato come patrimonio in perdita: la gravità di queste affermazioni è enorme perché fa presagire lo spettro dell'alienazione di importanti beni. Ancora una volta la totale mancanza di progettualità porta a soluzioni estreme che puntano a far cassa, con evidente disprezzo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico.
 
Una città in comune 

redazione.cascinanotizie