Pisa, lettera al Prefetto sugli sfratti

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 22 Agosto 2022

Emergenza casa: "Chiediamo una moratoria dell'esecuzione degli sfratti, almeno per il periodo elettorale e fino alla formazione del nuovo governo

Riporta la nota di Una città in Comune - Rifondazione Comunista

La casa è un diritto: chiediamo al governo una moratoria sugli sfratti. Inviata lettera al Prefetto.

La decisione del governo Draghi e delle forze politiche che lo sostengono di riprendere, dall’inizio dell’anno, gli sfratti per morosità incolpevole, sta producendo effetti drammatici per molte famiglie in difficoltà. Solo a Pisa, negli ultimi mesi, sono stati messi in esecuzione centinaia di sfratti, senza che l’amministrazione comunale predisponesse nessun piano di emergenza abitativa: ha continuato, invece, a sperperare risorse pubbliche parcheggiando le persone presso affittacamere.

A fronte di una vera emergenza sociale, facciamo nostro e rilanciamo l’appello al governo dell’Unione Inquilini per una moratoria dell’esecuzione degli sfratti, almeno per il periodo elettorale e fino alla formazione del nuovo governo. Nei mesi scorsi abbiamo inviato anche noi al governo Draghi, attraverso il Prefetto di Pisa, appelli per la sospensione degli sfratti, ma evidentemente le priorità dell’esecutivo erano altre. Abbiamo, ancora una volta, inviato una richiesta ufficiale al Prefetto affinché si faccia tramite della moratoria sugli sfratti in esecuzione e solleciti gli enti locali ad agire sull’emergenza abitativa.

Il blocco degli sfratti è una misura necessaria anche per permettere al futuro parlamento di intervenire sul problema alla radice: occorre recuperare e mettere a disposizione tutti gli alloggi popolari oggi vuoti (a Pisa soltanto se ne contano almeno 173), ma anche tutti gli immobili di proprietà pubblica non utilizzati; occorre fare forti pressioni sui proprietari di alloggi affinché affittino a canoni commisurati ai salari reali (che, in Italia, negli ultimi vent’anni sono diminuiti); occorre lottare contro la rendita e la speculazione sulla casa, che deve tornare a essere un bene sociale e non una fonte di profitto.

In Italia le famiglie in affitto sono meno del 20% della popolazione, ma rappresentano oltre il 45% del totale delle famiglie italiane in povertà assoluta. In una fase storica di grande difficoltà, in cui le speculazioni sull’energia e le conseguenze economiche della guerra fanno impennare i prezzi, erodendo ulteriormente il potere d’acquisto delle famiglie, la casa deve poter essere garantita a tutte e tutti come norma elementare di civiltà.

redazione.cascinanotizie