Quale futuro per Munira Halilovic e i suoi cinque figli?

Cronaca
Cascina
Venerdì, 5 Aprile 2019

Franco Parri, presidente dell'associazione Adozione a Vicinanza Casciavola, con una lettera, torna a parlare della situazione attraversata dalla donna dopo lo sgombero del campo di via Del Nugolaio

Quale futuro per Munira Halilovic e i suoi cinque figli?

A chiederselo in una lettera accorata indirizzata alle istituzioni cittadine e non solo, è Franco Parri, presidente dell'associazione Adozione a Vicinanza di Casciavola, e da tempo impegnato sul territorio cascinese nel contrasto alla povertà e nell'aiuto di persone e nuclei familiari in difficoltà economica.

Il Comune di Cascina, nei giorni precedenti allo sgombero del campo di via Del Nugolaio a Navacchio (leggi anche: 20 mila euro per la ruspe leghiste, sgomberati adulti e bambini del campo nomadi) aveva offerto a Munira 3 mila euro per trovare una sistemazione alternativa (500 euro a persona per nucleo familiare), e lei aveva trovato posto in un b&b di San Frediano a Settimo (pagato, finiti i soldi del Comune, con fondi della Società della Salute).

Di nazionalità montenegrina e separata da quattro anni, Munira Halilovic (ascolta l'intervista) è nata in Italia ed ha sempre lavorato. A volte a contratto, altre al nero.

Ora, però, la sua situazione torna ad essere in bilico (anche se lo stesso b&b non poteva certo essere considerato una sistemazione degna per la sua famiglia): la Società della Salute la pressa affinché trovi una nuova abitazione in affitto, ma per lei e i suoi cinque bambini riuscire nell'impresa non sarà semplice.

 

Qua di seguito la lettera di Franco Parri alle istituzioni

Come saprete, quasi tutti gli abitanti del campo, hanno trovato una sistemazione in case in affitto. Sappiamo che la società della salute gli pagherà un anno di affitto, circa 400 € al mese, ma non sappiamo come faranno a continuare a pagarsi l'affitto e le utenze dopo. Mi direte: si debbono arrangiare! Giusto! Vediamo che cosa succede!

Vi dicevo, quasi tutti, perchè una signora, Munira Halilovic, con i suoi cinque figli di cui uno disabile, sono ancora alloggiati in un b&b della zona di San Frediano.

La signora Munira insiste nel voler mandare a scuola tutti i suoi figli! Pensate un pò! E tutti i suoi figli vanno a scuola, a Casciavola, a San Lorenzo alle Corti e a Zambra.

Nel b&b, in una stanza e un cucinotto vi abitano in sei. Il costo viene pagato dalla Società della Salute e questa situazione va avanti da
dicembre. Facendo due conti, a 100 € al giorno, per 120 giorni si ottiene la cifra di 12.000 €, che se fosse stata data alla signora Munira forse avrebbe anche risolto qualche problema.

Invece, se ricordate, (ai residenti del cmapo di via Del Nugolaio) gli furono dati 500 € a persona per lasciare il campo, e poi arrangiatevi!

Adesso, come dargli torto, la Società della Salute si è stancata di pagare tutti questi soldi e comincia a sollecitare la signora Munira a
trovarsi una casa in affitto come hanno fatto gli altri.

Ora, tralasciamo il "come hanno fatto gli altri", perchè altrimenti non si scrive un articolo ma un libro, fatto sta che la signora Munira non è in grado di trovare una casa in affitto. Perchè mi direte?

Perchè non lavora, perchè con cinque figli non può lavorare senza abbandonarli a loro stessi, perchè un lavoro non glielo dà nessuno visto che è Rom. perchè una casa non gliela affitta nessuno visto che non lavora.

Naturalmente la signora Munira non è stata lasciata sola dalle associazioni caritative del territorio. Sia la San Vincenzo de Paoli, sia la Caritas parrocchiale di Casciavola, tramite il sostegno economico dell'associazione a Vicinanza Casciavola hanno garantito a Munira un
sostegno economico a fronte di lavori che gli facciamo fare. A Casciavola, per esempio, si occupa della pulizia del parco giochi, del
conferimento in stazione ecologica degli abiti non in buono stato che ci portano le persone di buon cuore, della pulizia della chiesa e degli spazi comuni.

Sono poche decine di euro, ma che le permettono di comprare da mangiare e lavare i vestiti suoi e dei suoi figli alla lavanderia, visto che nel b&b non ha la lavatrice e neanche lo spazio per lavarli e asciugarli.

Naturalmente vorrei esprimere un ringraziamento al proprietario del locale, che ha aiutato la signora e i suoi figli per come gli è stato
possibile.

Adesso che cosa succede? Se la cacciano anche da lì, dopo averla cacciata dal campo, dove va?

Non è proprio possibile trovare una casa di emergenza abitativa o una casa popolare per lei e i suoi cinque figli, che vogliono diventare cittadini italiani?

Noi continuiamo ad aiutarla perchè non scivoli verso la barbarie. Vorrei che fossimo aiutati anche dalle istituzioni.

Franco Parri
Presidente Associazione Adozione a Vicinza Casciavola

 

Qua di seguito l'appello alle istituzioni di Munira Halilovic raccolto lo scorso 11 dicembre 2018 a Navacchio, pochi giorni prima dello sgombero del campo nomadi di via Del Nugolaio

carlo.palotti