Salvatore Pisano: "Il 16 novembre 2023 è morta la democrazia a Pisa?"

Politica
PISA e Provincia
Sabato, 3 Febbraio 2024

L'ex presidente della partecipata Port Authority di Pisa Srl: "Dopo quasi tre mesi sento la necessità di fare pubblicamente chiarezza su aspetti che, ancora oggi, risultano ai più assolutamente incomprensibili, tanto per la loro dinamica quanto per le sottese motivazioni"

Ha scritto Salvatore Pisano.

IL 16 NOVEMBRE 2023 E' MORTA LA DEMOCRAZIA A PISA?

Sono a porre questa domanda a quasi tre mesi di distanza dagli eventi che hanno portato allo scioglimento del C.d.A. della Port Authority di Pisa Srl ed alla conseguente decadenza del sottoscritto dalla carica di Presidente: dopo quasi tre mesi sento la necessità di fare pubblicamente chiarezza su aspetti che, ancora oggi, risultano ai più assolutamente incomprensibili, tanto per la loro dinamica quanto per le sottese motivazioni. Chiarezza dovuta per amore di verità, ma anche per la passione dedicata ad un bene pubblico, quindi di tutti.
Procedendo con ordine, è notoria la circostanza per cui io sia stato nominato Amministratore Unico della (allora) Navicelli. di Pisa Srl, Società partecipata dal Comune di Pisa (Socio Unico), in data 29.09.2018 in un momento in cui la Società versava in una grave situazione di dissesto economico —finanziario: la debitoria complessiva risultava prossima all'importo di € 1.300.000,00, la liquidità di cassa era pari ad € 8.500,00, i tempi medi di pagamento dei fornitori erano superiori all'anno ed i crediti incagliati e non riscossi risultavano a bilancio oltre € 300.000,00. Non è un mistero il fatto che il Sindaco (l'attuale) avesse in animo di chiudere la società e deferire le relative deleghe agli uffici comunali.

Nonostante le condizioni quasi impossibili riscontrate all'atto della nomina, con il mio impegno, la mia assidua presenza e grazie soprattutto alla disponibilità di tutti le sorti della società risultavano già sollevate a partire da Settembre 2019, tant'è che alla data del 31.12.2021 la Società risultava pienamente risanata, registrava utili cresciuti, nel triennio, sino ad € 400.000,00, vantava una liquidità di cassa con punte massime sino ad € 500.000,00, aveva recuperato gran parte dei crediti incagliati e, soprattutto, aveva iniziato ad investire le somme che derivavano dalla riscossione (finalmente regolare) dei canoni demaniali in opere pubbliche da realizzarsi sull'area. Nonostante, tra l'altro, la pandemia dovuta al Covid 19 che, nel 2020, aveva inginocchiato le economie del monto intero.

Tale nuova riacquisita floridezza aveva determinato l'insorgere di un enorme interesse anche a livello mediatico intorno alla Società divenuta, nel frattempo, esempio di corretta ed avveduta gestione raggiunta, già da fine 2019, attraverso l'adozione di azioni sistematiche miranti sia alla gestione scrupolosa di fondi pubblici sia grazie ad azioni finalizzate a preservare il bene pubblico assegnato in gestione alla Società (immobili, infrastrutture mobili, Canale dei Navicelli attraverso con le sue sponde e il suo alveo). Durante mia gestione sono state avviate, infatti, in maniera sistematica sia opere pubbliche interamente finanziate dai proventi dei canoni finalmente riscossi con regolarità (azioni che hanno incrementato "verticalmente" il valore dello stesso patrimonio e quindi della stessa società pubblica) sia innovative operazioni di dragaggio dei fondali del Canale dei Navicelli passando dai precedenti dragaggi di quantità a dragaggi mirati alle effettive necessità localizzate. A tutto vantaggio sia della ottimizzazione della spesa pubblica sia dell'impiego della risorsa territorio.

Le attività devolute alla gestione di Navicelli di Pisa S.r.l. hanno registrato l'allargamento dei propri confini, iniziando ad estendersi ben oltre la mera riscossione dei canoni relativi alle aree demaniali concesse in uso alle imprenditorie navali. A partire dal 2020, ricordando la pandemia globale che iniziava ad imperversare, la partecipata pubblica si è posta al servizio della città così come delle imprenditorie navali avviando, parallelamente, anche una stagione di sviluppo culturale. La società ha assunto, altresì, una visione di insieme mai avuta prima per via delle proposte urbanistiche che in tale senso, in qualità di Amministratore Unico, ho inoltrato alla proprietà: la prima, nel dicembre 2019 attraverso l'invio della proposta di realizzazione del parco nautico (una progettazione di massima a firma dello scrivente su come si sarebbe potuto interpretare in maniera ecosostenibile lo sviluppo che la cantieristica navale iniziava a mostrare), la seconda attraverso il deposito nel Novembre 2020 delle osservazioni al Piano Strutturale, che l'Amministrazione comunale aveva in via di definizione, e la terza mediante l'indizione di gara pubblica per l'assegnazione dell'incarico di redattore del Piano Regolatore Portuale che, nei giorni immediatamente precedenti lo scioglimento del C.d.A. poteva definirsi pressoché ultimato. Anche le tre menzionate, ultime, azioni sono andate nella direzione dello sviluppo del bene pubblico, al punto tale che alcune realtà hanno addirittura raddoppiato la propria presenza attraverso la costruzione di hangar navali mentre altre, importanti a livello internazionale (come i cantieri Sanlorenzo), hanno deciso di scegliere proprio l'area di influenza della partecipata pubblica come sito principale della sua produzione navale. Come prima anticipato, la Società partecipata iniziava ad avere un ruolo di importanza fondamentale anche con le istituzioni pubbliche, mediante la collaborazione che avviava con il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco attraverso l'assegnazione alla predetta istituzione di una struttura in darsena pisana e con il C.O.N.I. al quale demandava lo sviluppo, soprattutto a favore degli sport inclusivi, negli anni a venire di altra struttura in assegnazione alla società.

Su iniziativa dell'Amministrazione Comunale di Pisa, in data 09.02.2022, si è scelto di provvedere alla modifica dello statuto societario: la denominazione della Società mutava in "Port Authority di Pisa S.r.l." e, soprattutto, veniva previsto l'insediamento di un Consiglio di Amministrazione formato da quattro consiglieri e un presidente. In data 13.04.2022, il Socio Unico provvedeva alla nomina dei consiglieri nelle persone di: Avv. Francesco Virgone, Prof. Avv. Luisa Azzena, Dott.ssa Barbara Carli in qualità di Vicedirettore di C.N.A. Pisa e il Sig. Federico Pieragnoli in qualità di Direttore Provinciale Confcommercio Pisa. Io, che fino a quel momento avevo svolto le mansioni di Amministratore Unico, venivo nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione.

Sin dall'insediamento del C.d.A., ho dovuto affrontare rapporti problematici con alcuni consiglieri: in particolare con uno di loro, che assumeva spesso, atteggiamenti apertamente ed immotivatamente polemici nei miei confronti, adottando iniziative anche a nome dei colleghi. Tale complicata situazione ha determinato come corollario, una maggior difficoltà nella assunzione delle decisioni più rilevanti da deliberare nell'interesse della Società. Per tali motivi ho provveduto, in diverse occasioni, in tempi non sospetti (e largamente antecedenti al 16.11.2023), anche mediante comunicazioni ufficiali registrate sul protocollo societario, ad informare il Sindaco (che sfido a confutare la circostanza), nella sua qualità di socio unico, affinché, nell'esclusivo interesse della Partecipata, adottasse ogni più opportuno correttivo che potesse riportare in Società il necessario equilibrio.

La situazione si è protratta con le sopradescritte difficoltà sino al mese di Novembre 2023: in data 10.11.2023 veniva registrata una trasmissione televisiva ("La Pisaniana") durante la quale venivano affrontate tematiche inerenti vari aspetti legati alle attività della partecipata. La medesima trasmissione televisiva poteva definirsi vero e proprio rendiconto dei risultati che nel quinquennio 2018-2023 la Società pubblica aveva raggiunto, dando contestualmente pubblica contezza di come nel predetto periodo la partecipata avesse provveduto ad investire gli introiti derivanti dalla riscossione dei canoni demaniali. Nel predetto palinsesto veniva data informazione sia dello stato di fatto nella realizzazione di nuove sponde derivanti da capitali intercettati dallo scrivente sia di una opera pubblica che non aveva precedenti: la realizzazione di nuova banchinatura di attracco navale. In tale contesto veniva registrato anche l'intervento del Consulente Legale di Port Authority di Pisa S.r.1, Avv. Massimo Nitto, il quale nel descrivere le differenze tra il precedente schema societario, caratterizzato dalla presenza dell'Amministratore Unico, ed il successivo connotato, invece, dalla presenza di un C.d.A., rilevava la tautologica e naturale conseguenza di una diversa e più lunga tempistica nell'assunzione delle decisioni più importanti nell'interesse societario che, con la nuova struttura devono passare attraverso la delibera favorevole di un consiglio che necessita di tempi, giocoforza, più ampi per la convocazione, la celebrazione delle riunioni, l'assunzione dei provvedimenti richiesti. La trasmissione andava in onda, sull'emittente locale "50 Canale" durante la serata del 13.11.2023. E dopo un excursus lungo, ma doveroso, arriviamo al cuore della domanda:

11 16 Novembre è MORTA la DEMOCRAZIA a Pisa?

Nella mattinata del 16.11.2023 dalla casella pec di segreteria@pec.confcommerciopisa.it perveniva alla casella di posta elettronica certificata della Port Authority di Pisa S.r.l. una comunicazione con allegata una lettera apparentemente a firma dei consiglieri Azzena, Carli, Pieragnoli e Virgone nella quale veniva richiesto l'allontanamento del consulente legale nonché le mie pubbliche scuse perché, secondo il redattore della missiva, non avrei difeso, durante la registrazione della trasmissione, l'operato del C.d.A. Veniva inoltre formulato l'ultimatum per cui, in caso di mia mancata adesione, entro tre ore dalla ricezione della pec, all'invito più sopra formulato la missiva avrebbe dovuto esser considerata quale atto formale di dimissioni, immediate ed irrevocabili, da parte dei quattro firmatari.

Consapevole del carattere pretestuoso delle argomentazioni formulate nella predetta comunicazione (espressa anche in maniera sin troppo brusca ed ultimativa e, comunque, non consona al ruolo che i firmatari rivestivano all'interno della società), non aderivo all'intimazione ivi contenuta e, pur sempre rispettoso della figura istituzionale incarnata, provvedevo alla predisposizione di idonea e compiuta risposta alla predetta missiva: non prima di aver voluto nuovamente valutare con ampio spirito critico il passaggio televisivo oggetto del pretestuoso rilievo. In conseguenza del forte stress emotivo indotto dal censurabile ultimatum ricevuto ero costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'Unità Ospedaliera di Cisanello in Pisa.

Ripresomi psicologicamente da un'azione efferata, nei giorni che seguivano venivano svolti accertamenti (anche di carattere peritale) che interessavano la comunicazione pervenuta dalla casella pec di Confcommercio e che suffragavano i forti dubbi (già emersi in primissima battuta) in ordine alla regolarità dell'atto di dimissioni dei predetti consiglieri. Emergeva, in particolare, come l'atto  mediante il quale gli ex componenti del C.d.A., Prof. Avv. Luisa Azzena, Avv. Francesco Virgone, Dott.ssa Barbara Cadi, Sig. Federico Pieragnoli, fosse (o meglio sia) affetto da vizi formali (e di  sostanza) di tale gravità da minarne la validità ed efficacia nell'ottica del conseguimento delle  finalità per le quali è stato redatto ed inviato.

Ciò che più stupisce, nell'intera vicenda, è la circostanza per cui nessuna delle Autorità Comunali (Sindaco, ex Capo di Gabinetto ora Dirigente di Direzione DD-04 quindi diretto responsabile delle partecipate comunali, Segretario Generale, Assessore con delega alla Navigabilità dell'Arno e dei Canali) preposte a vario titolo al controllo dell'operato dei Consiglieri di Amministrazione, seppur alcune tempestivamente informate in tempi largamente antecedenti rispetto all'ultimo episodio, altre da mesi e mesi in ordine a inspiegabili comportamenti del Comune di Pisa verso la società (numerosissime missive da me inviate anche in qualità di pubblico ufficiale a cui mai, ribadendo MAI, è pervenuta risposta), non abbiano ritenuto opportuno approfondire gli aspetti di una situazione così particolare, quasi a voler approvare l'operato di chi si è assunto la responsabilità di agire in modo a dir poco discutibile e contrario all'interesse della Partecipata e della stessa Città di Pisa. E proprio in merito al predetto assunto, né il Sindaco, nonostante gli avvisi al suo indirizzo come anzidetto, né il capo di Gabinetto del Sindaco Dott. Luca Leone che al tempo della raccapricciante vicenda risultava, come tuttora, Dirigente di Direzione DD — 04 (a partire sicuramente dalla data di aggiornamento del sito istituzionale del Comune di Pisa e cioè il 02.10.2023 ore 12.38), settore partecipazioni pubbliche che vede nei vari punti di sua responsabilità sia l'istruttoria dei procedimenti di approvazione degli atti inerenti le società partecipate sia, soprattutto, l'espletamento dei controlli previsti dall'ordinamento rispetto agli organi ed agli assetti delle società partecipate stesse, abbiano mai sentito la necessità di svolgere tali doverosi approfondimenti. E proprio in ordine al Dott. Leone, da me sempre aggiornato e sempre coinvolto nelle vicissitudini che impattavano negativamente sulla partecipata pubblica durante l'arco del mio mandato (anche ad egli mediante numerosissime PEC informative delle reiterate mancanze del comune verso la società, note PEC che neanche da parte sua hanno avuto mai risposta alcuna), appare fortemente discutibile che non abbia sentito minimamente la necessità di convocare l'intero C.d.A. per i doverosi chiarimenti, trattandosi di una partecipata pubblica, divenuta vera e propria punta di diamante all'interno delle altre partecipate comunali oltre che fucina di opere pubbliche interamente autofinanziate, oltre che dovuti perché rientranti sotto la sua diretta responsabilità istituzionale: né all'indomani della decapitazione dell'intero board societario men che meno nel periodo di quasi venti giorni intercorrente tra le dimissioni avvenute in data 16.11.2023 ed il 06.12.2023, data in cui si è riunita l'assemblea dei soci che ha nominato il nuovo C.d.A. di Port Authority di Pisa Srl., men che meno nei quasi due mesi successivi (tempo all'interno del quale avrebbe ugualmente potuto/dovuto intervenire). Anche in ordine alla figura del Segretario Generale, Dott. Luca MORDACCI, appare inspiegabile la sua totale mancanza di intervento alcuno nel predetto periodo di venti giorni, nonostante anche egli sia stato puntualmente informato con missive PEC delle numerose mancanze che il Comune aveva verso la partecipata pubblica ( alle quali anche egli MAI ha dato replica: egli non ha mai sentito il dovere di convocarmi, in ottemperanza alla normativa vigente, né in occasione degli eventi più recenti, né nei cinque anni di mandati istituzionali. Strano, ancora, che il Sindaco non abbia sottoposto l'atto riportante le dimissioni proprio per la modalità e a causa della forma usata, proprio a lui che risulta il garante della parte amministrativa. Strano, infine, il fatto per cui anche la Commissione di Controllo e garanzia abbia deciso di non convocare in audizione i due soggetti loro malgrado coinvolti. Io, seppur decaduto, avrei potuto contribuire a fare chiarezza, l'Avvocato invece, risultando tuttora consulente della società, avrebbe avuto pieno titolo ad essere convocato. A questo punto risulta evidente a tutti come sia legittimo, e doveroso, porre la domanda se la democrazia sia morta il 16.11.2023.

Appare quasi pleonastico rilevare come quanto emerso a seguito delle citate verifiche determini l'invalidità/nullità di tutti gli atti adottati, in data successiva al 16.11.2023, dalla Società e dal Socio, primi tra tutti la nomina dei nuovi consiglieri e quella del nuovo Presidente del C.d.A., con conseguente reviviscenza dell'effettività del ruolo ricoperto dai singoli componenti del decaduto board societario.

Peraltro, la somma delle circostanze suindicate porta a formulare doverose riflessioni sulla possibilità che nella vicenda siano stati commessi illeciti (di natura non solo amministrativa) in conseguenza dei quali è derivato enorme pregiudizio (di natura patrimoniale e non patrimoniale — consistito nel danno alla salute sofferto dello scrivente -) alla mia persona.

E', infine, oltremodo evidente come il menzionato danno ha trovato, nell'ingiustificatamente silente ed inerte comportamento del Socio Unico (e dell'Amministrazione Comunale tutta), detonatore ed amplificatore.

E quindi, non avendo ricevuto altro che silenzi da parte dell'Amministrazione Comunale di PISA e proprio affinché tutti comprendano se a Pisa SIA MORTA LA DEMOCRAZIA, ho provveduto a sottoporre l'intera vicenda al vaglio della Procura della Repubblica di Pisa così come al Prefetto della Città di Pisa, all'Autorità Nazionale Anti Corruzione (A.N.A.C.) oltre che all'Organismo di Vigilanza (O.d.V.) della società attraverso querele/denunce — esposti — informative copiosamente dettagliate/i affinché, ognuna per propria competenza, ponga in essere ed adotti le azioni ed i provvedimenti tesi a chiarire gli aspetti più oscuri sopra segnalati comminando a coloro che dovessero essere ritenuti responsabili di eventuali illeciti le giuste sanzioni.

Il presente comunicato stampa verrà parimenti inoltrato ai capigruppo del consiglio comunale, consesso unico e vero sovrano della titolarità della partecipata pubblica.

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redazione.cascinanotizie