Studenti in protesta, Olivia Picchi: "Lasciateli in pace e supportateli"

Politica
PISA e Provincia
Giovedì, 24 Gennaio 2019

Almeno gli studenti dovrebbero essere lasciati in pace, semmai supportati quando decidono di essere protagonisti dell'attualità che stanno vivendo.

Le proteste studentesche hanno caratterizzato l'adolescenza di molti di noi.

Io in quelle proteste, alcune su problemi reali altre su quelli ideologici (erano gli anni delle guerre dei balcani), ho imparato tantissime cose che prima non sapevo.

Ho imparato che si può non restare indifferenti e sentire il dovere di dire la propria, ho imparato come proteggermi dalle malattie che si contraggono per via sessuale, quali sono (erano) i contraccettivi e come usarli.

Ho ascoltato persone raccontarmi della storia del '900 che non era presente nei programmi didattici ma mi è stata più utile di qualunque palafitta: cosa è stato il Vietnam, le battaglie e la conquista dei diritti civili in italia, Martin Luther King, il regime Sovietico e molto altro.

Ho imparato la responsabilità di essere "gestori" della cosa pubblica e ho pulito un sacco di banchi (come avviene oggi al Buonaroti) e che un'occupazione comporta anche preoccuparsi della spesa e della vigilanza agli ingressi. E poi ovviamente mi ricordo la musica, le schitarrate e le canzoni, gli schiamazzi e i sorrisi e quella sensazione che ce l'avremmo fatta a cambiare il mondo.

Le manifestazioni, le occupazioni o le autogestioni ci sono sempre state, anche durante i governi di centro sinistra (e meno male).
Mi preoccupa invece non poco la reazione delle forze di maggioranza.

A livello nazionale Salvini mette alla pubblica gogna con battute sessiste la foto di tre studentesse durante una protesta, dando sfogo a tutto il marciume italiano e fomentando una cultura violenta e sessista.

A livello locale Ziello utilizza gli studenti per attaccare Danti facendo due cose contemporaneamente da una parte riduce le proteste studentesche ai manifestazioni "per fare casino" dando risalto alla decina di vandali anzichè ad un movimento che coinvolge centinaia di studenti, dall'altra colpisce Danti perchè non accetta il dissenso.

In tutto questo non vorrei che si perdesse il valore della protesta ed i meriti della stessa.

Le protesta, le occupazioni, le autogestioni gli scioperi fanno parte della formazione "alla vita" e alla cittadinanza attiva.

I nostri ragazzi scendono in piazza per dirci due cose precise: cosa vogliono e che vogliono esserci da protagonisti nella costruzione del loro futuro.

I governanti hanno il dovere di ascoltare e confrontarsi con loro.

Se non si investe nella scuola, se non si ascoltano i giovani si governa un Paese senza futuro.

Olivia Picchi
Vicepresidente Commissione Cultura

redazione.cascinanotizie