Vespa Velutina, rimosso nido a Cisanello. Apicoltura pisana sempre più a rischio

Cronaca
PISA e Provincia
Martedì, 10 Gennaio 2023

Già nel 2020 Coldiretti chiese una "task force per fermare l'avanzata dello sterminatore di alveari". Un problema gravissimo. Da ogni nido possono essere generate dalle 300 alle 400 nuove regine

Mattina di lavoro per i Vigili del fuoco di Pisa a Cisanello, in via Bargagna, per rimuovere da un albero, un grande nido di Vespa Velutina.

Insetto sterminatore di api, arrivato in Italia dal 2011 e spostatosi dal confine francese (in Francia i primi avvistamenti risalgono addirittura al 2003 ndr) in Liguria fino alla Toscana, dove ora ha trovato casa.

Il 20 novembre 2020 Stefano De Pascale, apicoltore proprietario dell'azienda di apicoltura professionale l'Ape Brigante con sede a Pisa, ci aveva raccontato a proposito della Vespa Velutina (o calabrone asiatico): "Un problema gravissimo che ha già sconvolto l'apicoltura in Spagna, Portogallo e Francia".

La Velutina, originaria del sud-est asiatico, è infatti la maggiore antagonista delle nostre api, suo alimento preferito. Dalla Francia, la Vespa Velutina era arrivata in Italia, giungendo prima in Liguria e poi in Toscana. "I primi avvistamenti della Vespa Velutina in Italia risalgono al 2011, in Francia addirittura al 2003 - aveva proseguito De Pascale - poi la colonizzazione è proseguita in tutta Europa. Non esistono dei veri sistemi di controllo, efficaci nel combatterla. Al momento l'unica risposta è l'individuazione dei nidi e la loro distruzione".

Il problema, però, è che spesso i nidi sono molto difficili da individuare, con costi molto alti e risultati poco confortanti. "Su questo argomento - continua Stefano De Pascale - sta lavorando con profitto il Progetto VeSPa. Visto l'andamento avuto fino ad ora, ci aspettiamo che la Vespa Velutina colonizzi anche la nostra regione. Va considerato che da ogni nido, possono generarsi dalle 300 alle 400 nuove regine".

Una profezia quanto mai azzeccata. Una lotta impari, almeno con gli attuali sistemi di contenimento, che a breve potrebbe mettere a rischio l'apicoltura nostrana.

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carlo.palotti