“Evoluzione” (o “involuzione”?) delle targhe toponomastiche

Cronaca
PISA e Provincia
Domenica, 16 Luglio 2023

Sono i “segnali nome strada”. Sono così comuni che spesso passano inosservati nella loro completezza e, perché no, bellezza

Nell’era attuale, quella degli smartphone, delle app, di Google Maps, forse a tante persone possono risultare inutili o, quantomeno, “reperti fossili”. Invece sono ancora lì, in bella mostra, ad indicare quello per cui sono nati, ossia il nome della via, strada, piazza dove sono stati posizionati.

Sono i “segnali nome strada”, anche detti “targhe toponomastiche”. Sono così comuni che spesso passano inosservati nella loro completezza e, perché no, bellezza.

Quello che è certo, è che nel tempo hanno cambiato notevolmente le loro “fattezze”.

Un esempio è dato dalle foto allegate (tutte scattate in via Cei a Cascina nello spazio di poche centinaia di metri) che mostrano come, nel corso di decenni, si è passati da delle “quasi opere d’arte” con la dicitura realizzata da abili scalpellini direttamente su marmo, quasi un lavoro da scultore, per passare poi ad una più semplice con un doppio strato di plastica nero e bianco con delle incisioni ad evidenziare la scritta desiderata, e per finire alle più recenti con delle semplici serigrafie colorate su lastre di metallo (ferro/alluminio).

Certo è che i tempi di realizzazione (e di conseguenza i costi) sono assai diversi tra loro, ma… vuoi mettere le emozioni che può suscitare ad un attento osservatore una bella targa toponomastica in marmo come questa?

 

 

 

 

 

 

 

luca.barboni