"20 mila euro se l'è messi in tasca". Dopo la diffamazione le scuse pubbliche a Betti

Cronaca
Cascina
Sabato, 12 Novembre 2022

L'autrice del post diffamatorio, scritto circa la riqualificazione della rotatoria della "Torre Eiffel", ha dovuto fare marcia indietro per evitare la denuncia per diffamazione a mezzo stampa

La prossima volta ci penserà due volte a diffamare pubblicamente un amministratore.

Il nome della donna che aveva attaccato Michelangelo Betti lo scorso settembre, insinunando su una piattaforma che il sindaco di Cascina aveva approfittato di un cantiere per intascarsi dei soldi pubblici (20 mila euro se l'è messi in tasca ndr), resta anonimo, per scelta della nostra redazione.

Allo stesso tempo, dopo l'avvio della denuncia presentata dall'avvocatura del Comune di Cascina, la citadinia, pentita, ha dovuto fare marcia indietro. Questo per evitare di andare a processo per il reato di diffamazione a mezzo stampa.

Dopo le scuse private e la lettera inviata ai media, la denuncia avanzata da Betti per diffamazione è stata ritirata.

 

Scrive il Comune di Cascina

Un post su Facebook con l’accusa di aver sottratto denaro pubblico andava ben al di là della critica politica, seppur aspra. Da lì la reazione del sindaco Michelangelo Betti annunciata prima sui social e poi passata alle vie di fatto con la presentazione di una denuncia/querela ai carabinieri attraverso l’avvocatura comunale. A quel punto l’autrice del post si è scusata privatamente con il primo cittadino di Cascina, chiedendo di rendere pubblica la lettera che segue.

“Le scrivo per porgerle le mie più sentite scuse in merito al mio commento sconveniente ed offensivo verso la sua persona sotto il post di Facebook riguardante la nuova rotatoria. Consapevole di aver utilizzato espressioni gravi nei suoi confronti, oltre al rammarico già espresso privatamente, voglio scusarmi pubblicamente per l'accaduto, autorizzando quindi la pubblicazione di questo testo su quotidiani locali e attraverso canali di comunicazione che riterrà opportuni. Invito tutti coloro che utilizzano i social, anche come strumento di critica e sfogo, ad un utilizzo più accorto di questi canali ed a mantenere toni civili ed educati nelle legittime espressioni di critica nei confronti degli organi amministrativi locali e nazionali, di qualsiasi colore politico essi siano. Voglio, con questo gesto, contribuire a porre fine ad una vicenda spiacevole e per me fonte di grande rammarico. Confidando nell'accettazione delle scuse, posso assicurare con certezza che da parte mia situazioni del genere non si verificheranno più”.

In seguito alle pubbliche scuse, la denuncia/querela è stata quindi oggetto di remissione.

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