Acque SpA: consegnate 400 borracce agli studenti di Palaia
Al via il progetto Acqua Bona, dire stop alla plastica mono-uso per una maggiore sostenibilità ambientale
L’Italia è il primo paese in Europa per consumo di acqua in bottiglia: in un anno si utilizzano oltre sette miliardi di bottiglie di plastica.
Eppure, l’acqua dei nostri acquedotti è generalmente di buona qualità, ed è chiamata a rispettare le severe prescrizioni dalle normative nazionali ed europee. Nel territorio di propria competenza, Acque, il gestore idrico del Basso Valdarno, analizza 150 campioni di acqua al giorno per assicurarne la bontà e la sicurezza, raggiungendo un livello di conformità legislativa prossima al 100%.
Insomma: l’acqua di rubinetto non è “solo” potabile, ma anche buona da bere, disponibile “a chilometro zero”, sicura e super controllata.
Per incentivare le buone pratiche e promuovere un uso responsabile della risorsa idrica, il Comune di Palaia, l’Istituto Comprensivo “Fra’ Domenico da Peccioli” e Acque hanno attivato il progetto Acqua Buona, che prevede il consumo dell’acqua di rubinetto al posto di quella in bottiglia non solo all’interno delle scuole, ma anche in famiglia e nel tempo libero, con i bambini nel ruolo di testimonial d’eccezione.
Per questo, lunedì 6 giugno presso la scuola media “Andrea Pisano” alla presenza del sindaco Marco Gherardini, della vicesindaco Alessia Lorenzetti, dalla consigliera delegata Lia Monti, del dirigente scolastico Gianluca La Forgia e del responsabile delle relazioni esterne di Acque, Luca Bindi, sono state consegnate 400 borracce per tutte le alunne e gli alunni delle scuole del territorio.
In particolare, con l’inizio del prossimo anno scolastico, sarà possibile attivare la seconda parte del progetto che prevede il consumo dell’acqua di rubinetto al posto di quella delle bottiglie monouso anche nel corso della refezione scolastica per i bambini della scuola dell’infanzia; acqua la cui qualità verrà ulteriormente garantita grazie a controlli analitici aggiuntivi svolti da Acque direttamente all’interno dei plessi.
Con l’utilizzo delle borracce, ipotizzando un consumo quotidiano di 0,5 litri d’acqua per ogni studente, in un anno si potranno risparmiare poco meno di 11 quintali di plastica, evitando l’emissione equivalente di oltre 24 quintali di anidride carbonica.
“Oggi - spiega il sindaco Gherardini - riusciamo finalmente a concretizzare un impegno che, come amministrazione comunale abbiamo voluto fortemente e che purtroppo il Covid ha rallentato. Grazie al progetto Acqua Buona e alla consegna delle borracce ai nostri ragazzi siamo adesso pronti a partire. L’acqua del nostro acquedotto e quella distribuita nei nostri plessi scolastici, come emerge anche dai controlli analitici, è buona e sicura. Questo ci consentirà di limitare l’uso delle bottiglie di plastica: una scelta che ha un forte valore educativo e che va nella direzione di rispettare l’ambiente”.
“Sono già una trentina i comuni del Basso Valdarno che aderiscono al progetto Acqua Buona - sottolinea Bindi – I risultati che anno dopo anno riusciamo a raggiungere sono molto positivi, grazie anche alla straordinaria risposta dei ragazzi. Riscontriamo una grande sensibilità su temi come sostenibilità e futuro del pianeta; una sensibilità che non va assolutamente dispersa, ma anzi accompagnata e portata nelle famiglie”.