Allarme abusivismo per estetiste e centri estetici

Economia
PISA e Provincia
Lunedì, 22 Febbraio 2021

È Confesercenti  apreoccuparsi della situazione sempre più grave della categoria

«I centri estetici stanno registrando cali di fatturato, rispetto a prima della pandemia, che si aggirano tra il 60% e l’80%. Oltre a questo, stiamo assistendo ad un aumento consistente degli abusivi, che operano presso le abitazioni dei clienti, non garantendo in alcun modo le norme anti-Covid. Vogliamo accendere i riflettori su questo comparto ormai in ginocchio che in certi casi sembra addirittura dimenticato». Claudio Del Sarto coordinatore Confesercenti Toscana Nord del settore Immagine e Benessere torna a lanciare un serio allarme sulle condizioni del settore dell’estetica. E chiede al nuovo governo più attenzione per un comparto che, oltre ad essere vittima del coronavirus, è vittima della concorrenza sleale. «Gli imprenditori del settore hanno tanti investimenti nelle proprie strutture, dice Del Sarto, rispettato regole e protocolli, contingentando i clienti che sono, comunque, notevolmente diminuiti. E oltre al duro colpo della riduzione del giro d’affari, causata dallo smartworking e dalle chiusure nelle zone rosse, devono combattere sempre più contro operatori irregolari che, in barba a norme e protocolli, svolgono il lavoro a prezzi irrisori, non dovendo pagare tasse, affitti e non avendo costi di personale.  Qualcosa si sta muovendo, almeno, per quanto riguarda l’allentamento delle restrizioni dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato il DPCM del 14 gennaio 2021 nella parte in cui esclude gli “estetisti” dai “servizi alla persona” erogabili in “zona rossa”, inserendoli, di fatto, nei fornitori di servizi essenziali. Una sentenza di cui nel prossimo DPCM non si potrà non tenere conto”.

La conclusione di Claudio Del Sarto è rivolta alla lotta all’abusivismo. «Occorrono maggiori controlli e misure sempre più severe contro gli abusivi. Ricordiamo che il comparto dell’estetica in questi mesi ha provato a resistere nonostante chiusure, affitti, leasing, imposte e tasse locali. Continuare ad assistere ad una riduzione dei margini di guadagno e ad una concorrenza sleale convincerà molte estetiste a chiudere. Ci attendiamo nel prossimo decreto ristori una particolare attenzione a questi imprenditori che non possono essere considerati di serie B».

redazione.cascinanotizie