Anche il M5S di no a Corso Matteotti con le auto

Politica
Cascina
Domenica, 12 Febbraio 2017

Sul dibattito inerente l'apertura di Corso Matteotti a Cascina irrompe anche il Movimento 5 Stelle. Lo fa con un comunicato molto critico nei confronti dell'attuale giunta accusata di navigare a vista e ribadisce la sua contriarietà alla riapertura del salotto buono di Cascina

L'ultimo consiglio comunale ha deliberato un correttivo di bilancio in risposta alle gravi irregolarità contestate dalla Corte dei Conti relative alle gestioni degli anni 2013 e 2014, scivono i Pentastellati.  La delibera di assestamento di bilancio per ripianare l' extradeficit di € 1.173.941,71 (al 1 gennaio 2015) ha avuto come diretta ed inevitabile conseguenza quella di dover pagare € 39.131,39 per i prossimi 30 anni. Una scelta obbligata per evitare di andare incontro ad ulteriori problemi. Nonostante questa ulteriore spesa non prevista, l'attuale Amministrazione continua, secondo il nostro parere, a navigare a vista: ne è prova il fatto che continui ad essere prioritaria l'apertura di Corso Matteotti al transito veicolare. Quello che ci saremmo aspettati è che, adesso a maggior ragione, prima di spendere soldi per la "sperimentazione" sarebbe stato fondamentale avere quantomeno uno studio di fattibilità, non tanto sulla possibilità della sua riapertura, ma quanto sugli effetti che tale apertura potrebbe avere sul tessuto commerciale del centro storico.

In fin dei conti, la giunta con la scelta di sperimentare e, successivamente, riaprire il corso al passaggio delle macchine sta esclusivamente cercando di rivitalizzarlo: ma a che prezzo? Il Movimento 5 Stelle di Cascina ha dichiarato più volte ed in più sedi la sua contrarietà alla riapertura del corso. L'ultima è stata una mozione M5S volta a proporre un referendum consultivo alla cittadinanza prima della sperimentazione della riapertura del corso. La maggioranza ha, poi, stravolto la mozione chiedendo di effettuare la valutazione preliminare e la sperimentazione della riapertura prima del referendum. I consiglieri Loconsole e Barontini hanno poi votato in modo contrario ad una mozione che andava nella direzione opposta a quella voluta. Ad ogni modo, il M5S vorrebbe che i tanti cittadini con molte domande e ancor più dubbi fossero ascoltati ma fino ad oggi non è stato così. Allora vogliamo porgere noi le seguenti domande: 

• Quanti soldi sono stati spesi fino ad oggi per studiare la fattibilità della riapertura per la sperimentazione? Quante ore di lavoro dei dipendenti comunali sono state impiegate per questo?
• Quanti ne dovranno essere spesi per la sperimentazione?
• E, se la sperimentazione avesse successo, quanti ne andrebbero spesi per rendere il corso permanentemente aperto?
• In base a quali controlli verrà stabilito oggettivamente che la sperimentazione ha avuto successo? Verranno controllati i fatturati degli esercenti sul corso prima e dopo la sperimentazione? Sono tutti disponibili a farlo? Quanti sono attualmente quelli che si sono detti favorevoli a partecipare a questo studio?
• Un cartello del limite della velocità a 30 km/h sarà un sufficiente deterrente per rallentare le macchine? La giunta sa che esistono soluzioni alternative per la rivitalizzazione del corso?

A queste domande, conclude il Movimento 5 stelle,  è indispensabile rispondere adesso perchè è inutile sperimentare quando non si ha un'idea realistica di quanto costerà rendere il corso nuovamente transitabile. Perchè se la meta non è economicamente alla nostra portata, iniziare a spendere denaro significa semplicemente dilapidarlo, denaro che potrebbe invece essere impiegato subito per la costruzione di aule o per riqualificare le periferie ed il centro.

massimo.corsini