Asciano dice no ai maxi impianti agrivoltaici: "Speculazione a danno di paesaggio e turismo"

Cronaca
San Giuliano Terme
Lunedì, 15 Settembre 2025

Partecipata assemblea straordinaria promossa dall’associazione TAAM: politica e cittadini uniti contro i progetti che interessano la piana tra Pisa e il Monte Pisano

Ad Asciano, nel comune di San Giuliano Terme, si è svolta un’assemblea straordinaria promossa dall’associazione TAAM (Associazione per la tutela della piana di Asciano e dell’Acquedotto Mediceo) per discutere dei progetti di grandi impianti agrivoltaici che riguardano centinaia di ettari di campagna.

All’incontro hanno preso parte cittadini, amministratori e rappresentanti politici di diversi schieramenti, tutti concordi nel respingere quella che definiscono una “speculazione” a danno del paesaggio e delle attività agricole e turistiche del territorio.

 

Ha scritto l'associazione TAAM.

DECIDONO I DRONI?

Nell’assemblea straordinaria di Asciano cittadini e forze politiche da Fratelli d’Italia al movimento “No base”, tutti uniti per il NO ai maxi progetti di agrivoltaico

A quanto pare con google maps e uno svolazzo di droni si vanno a scegliere belle aree libere e pianeggianti di campagna e poi grandi fondi di investimento, con sede all’estero, comprano o affittano i terreni dalle aziende agricole per fare parchi “agrivoltaici”, cioè con pannelli fotovoltaici alti alcuni metri da terra, per poter speculare sulla “transizione ecologica”, devastando irrimediabilmente il territorio.
A questa operazione davvero calata dall’alto cittadini e politici sabato scorso hanno detto di no, durante l’assemblea straordinaria indetta da TAAM, l’associazione per la Tutela della piana d’Asciano e dell’Acquedotto Mediceo.
Ci sono infatti progetti che riguardano la copertura di centinaia di ettari, di uno è aperta e sta per scadere la valutazione d’impatto ambientale, altri sono in lavorazione, che vanno a impattare sulla bella campagna rimasta tra la città di Pisa e il Monte Pisano, tra l’altro zona biosfera Unesco e zona monumentale per la presenza dell’antico Acquedotto.
Non sono bastate settanta sedie del circolo CSI di via Trieste, accanto alla chiesa, tendone pieno e gente in piedi, per capire come fare a opporsi non alle energie rinnovabili – come ripetuto da tutti gli intervenuti – ma a una loro imposizione selvaggia che non tiene di conto di tutte le realtà e della vita di un territorio e della capacità di pianificazione e decisione delle Amministrazioni locali.
Dopo l’introduzione della presidente TAAM Tiziana Sampietro, che ha chiesto alla politica risposte chiare e oneste e impegno a riguardo, si sono succeduti dapprima gli interventi degli amministratori e dei politici ospiti poi degli abitanti. Punto di partenza il documento elaborato dall’associazione per discutere in modo serio e approfondito.
Francesco Corucci, vicesindaco di San Giuliano, e Filippo Pancrazi, assessore all’ambiente, hanno ribadito il no già espresso dall’Amministrazione Comunale, perché si tratta di una speculazione dannosa; in difesa dell’ambiente e delle altre attività economiche del territorio, per esempio bed & breakfast e agiturismi o la strada dell’olio, sono intervenuti Elisabetta Zuccaro, cartografa e candidata Ms5 (“già devastata la Tuscia, un pugno negli occhi e nel cuore”), il giovane Simone Fabbrini di Fratelli d’Italia, candidato (“Problema se il capitale vince contro il patrimonio ambientale del territorio, bisogna valorizzare e preservare la tradizione agricola”), Paolo Dardario coordinatore provinciale di Noi Moderati (“scongiurati impianti davanti al Duomo di Orvieto e nel luogo della predica di san Francesco agli uccelli – invece a Castelfranco poca reazione e rassegnazione”), Massimiliano Ghimenti sindaco di Calci e canditato per AVS (“ci scontriamo con poteri forti, importante fare massa tutti insieme”), Siro Achille Nicolazzi di Freedom (“il fotovoltaico va utilizzato in modo puntiforme, sbagliato fare grossi impianti, la rete di dispacciamento è un colabrodo”), Maria Sole del movimento NO BASE (“facciamo rete contro le devastazioni civili e militari”), Lucia Scatena candidata AVS (“vanno trovati i luoghi giusti e la giusta maniera, qui c’è deturpazione del paesaggio”), Nicola Filippi giovane consigliere comunale di Sinistra per San Giuliano (“abbiamo bisogno di creare piccole comunità energetiche,  non distese di grossi impianti”).
Il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Antonio Mazzeo ha affermato che la norma nazionale è scellerata, c’è un problema legislativo generale per l’individuazione delle aree idonee, gli impianti vanno fatti nelle aree dismesse; tra l’altro la provincia di Pisa sta già dando il suo contributo di energia rinnovabile con la geotermia. Sono intervenuti anche Andrea Ferrante e Matteo Trapani, PD, del consiglio comunale di Pisa, ricordando che anche il Comune capoluogo deve fare osservazioni su questo progetto,  per la presenza dell’Acquedotto Mediceo e il 18 sarà presentata una mozione in commissione consiliare pisana. Numerosi gli interventi della cittadinanza, contraria per varie ragioni, non ultimo il deprezzamento del valore delle abitazioni nel piano e sul monte, i mille problemi burocratici per mettere un pannello sul proprio tetto o fare una tettoina di protezione per la legna o per il trattore quando poi si autorizza la copertura di migliaia di metri quadri di fotovoltaico, l’assenza della Provincia,  il danno per il turismo,  la preoccupazione per lo smaltimento dei pannelli esausti in mano alle ecomafie, i pericoli per la salute e per il benessere psicofisico, la domanda se ci sia davvero bisogno di tutta questa energia e dove va a finire, la violenza di un intervento devastante.

 


IL VERDE E L’ORO

Interpellanza alle Istituzioni, agli Enti di tutela e governo della cosa pubblica, alle forze politiche, a società e associazioni, alla cittadinanza

Siamo cittadine e cittadini che hanno deciso di formare l’”Associazione per la tutela della piana di Asciano e dell’Acquedotto Mediceo”, avendo a cuore l’articolo 9 della nostra Costituzione e la consapevolezza che la natura, in sé o come trasformata nei secoli dal lavoro umano, sia un bene comune da usare con gentilezza e preservare per le nuove generazioni.
Per questo osserviamo con sgomento la valanga di progetti di cosiddetto “agrivoltaico” che in tutta Italia vengono presentati per l’approvazione approfittando di normative contraddittorie, vuoti legislativi, urgenza per la “transizione ecologica”, in totale spregio della terra da coltivare e dell’habitat come luogo abitato da persone, animali, piante, storie, memorie, in un processo che ha modellato il nostro paese ad essere - ancora  - uno dei più belli al mondo.
Al di là delle formule e del linguaggio utilizzato ci riesce difficile comprendere quanto sia “ecologico” ricoprire la terra di pannelli anziché posizionarli sui tetti, nelle zone industriali, sui parcheggi etc.; è solo più “economico” e facile per chi intende guadagnare speculando sul fabbisogno di energia.

Anche il nostro territorio sta correndo il rischio di una deturpazione irrimediabile, in quanto sono stati presentati progetti che vanno a intaccare un paesaggio di grande bellezza e storia quale quello della piana coltivata tra la città di Pisa e il Monte Pisano, nel comune di San Giuliano Terme.

Ricordiamo che il Monte è stato abitato sin dalla preistoria ed è un qualcosa di unico dal punto di vista geologico e biologico; che quest’area, compresa la piana, è “Biosfera Unesco”, una delle poche in Italia (21 in tutto); che è zona di ripopolamento e stazionamento di avifauna, anche migratoria; che la particolarità della suddivisione dei campi rimanda alla centuriazione romana, da cui i toponimi di Asciano e Agnano e di romano vi sono anche i resti di un antico acquedotto a Caldaccoli; che questa terra,  ridisegnata anche dalle opere idrauliche dei Granduchi Ferdinando I e poi Cosimo II de’ Medici,è ricca di acque termali, sfruttate sin dall’antichità e tuttora molto attrattive grazie agli stabilimenti delle Terme di San Giuliano; è attraversata dal bellissimo Acquedotto Mediceo che da secoli porta l’acqua del Monte a Pisa (un monumento che tutta Italia ha ammirato in occasione del recente passaggio del giro d’Italia) e, dalla parte del capoluogo, dall’antichissima via del Brennero, anch’essa di origini romane, che tuttora collega Pisa al confine austriaco presso il passo del Brennero, usata per i collegamenti con le popolazioni d’oltralpe per tutto il medioevo, in età moderna e tuttora come alternativa “slow” all’autostrada.

Sul Monte si snodano sentieri escursionistici e di pellegrinaggio per la presenza di resti di eremi e di antichi insediamenti monastici e la “Strada dell’Olio dei Monti Pisani”  che passa per i Comuni di Vecchiano, San Giuliano, Calci, Vicopisano e Buti;  il rilievo è percorso in modo sostenibile da bici e mountain bike; l’amenità della piana porta ogni giorno persone di tutte le età, sportivi, famiglie con bambini, a, percorrere in sicurezza passeggiando o pedalando, la vecchia “Via dei Condotti” divenuta pedonale, bella in tutte le stagioni, con il verde del grano nascente  e del mais e l’oro del grano maturo e dei girasoli, il marrone delle zolle lucide rivoltate per la semina, il bianco di aironi e garzette che qui svernano approfittando delle zone umide grazie a fossi, canalini e depressioni che formano laghetti non permanenti nel terreno argilloso dopo le piogge.
Ricordiamo anche che le colture per cui la piana di Asciano è vocata sono quelle espressamente indicate dalla legge nazionale come “non idonee”.

Considerato tutto questo, ci chiediamo e VI chiediamo:

MA DAVVERO???

Davvero volete che tutto questo sia trasformato in uno scenario da fantascienza distopica, con centinaia di ettari ricoperti da pannelli fotovoltaici alti da terra diversi metri e visibili dal monte e dal piano, senza scampo, senza rimedio? Avete visto le simulazioni e i rendering, sembra di essere su un altro pianeta? Davvero non ci sono alternative al “fotovoltaico di rapina”?

Sappiamo che l’Amministrazione Comunale di San Giuliano condivide la nostra contrarietà non alle energie rinnovabili ma alla speculazione e ringraziamo il Sindaco e la Giunta per questo; d’altra parte sappiamo che i Comuni hanno poteri limitati e che per governare in modo responsabile il territorio occorre la sinergia e il contributo di tutti le Istituzioni e gli Enti preposti, in una visione di futuro che vada al di là della contingenza immediata e tenga conto di un benessere generale che non appare immediatamente “monetizzabile” ma comprende tutti i viventi e le loro esigenze.

Per questo riteniamo indispensabile:

1)  una risposta negativa e definitiva ai progetti presentati per l’approvazione in Regione sui quali il Comune di San Giuliano ha già espresso parere negativo e che ne scoraggi la presentazione di nuovi;
2)  arrivare a una legge regionale che colmi il vuoto normativo e sia migliorativa di quella nazionale;
3)  una moratoria, sia regionale che nazionale, per valutare i costi evidenti e quelli nascosti di questo assalto alla terra coltivabile e al paesaggio, tenuto conto anche del valore del turismo che attira in Toscana e in Italia persone da tutto il mondo con una tendenza, come già evidenziata anche nella stagione turistica di quest’anno, a una maggiore presenza nell’interno, campagna collina borghi, rispetto alla costa; da non sottovalutare poi il “boom” dei cammini che,  sulla scia di quello di Santiago e della Francigena, si stanno estendendo sia a carattere religioso come pellegrinaggi sia a carattere laico, per la giusta riscoperta del più antico e abbordabile mezzo di locomozione, attraversando uno scenario per ora – ma fino a quando? - non irrimediabilmente deturpato;

4)  un ragionamento sull’agricoltura e le politiche relative che possa essere fonte di giusto reddito per chi lavora la terra e attrattiva per i giovani che vogliano scegliere questo nobile mestiere; è profondamente ingiusto che le aziende agricole si trovino spesso costrette, pena la chiusura, a vendere o affittare terreni per l’agrivoltaico per integrare i ricavi insufficienti; la speculazione sui terreni, supportata da grandi fondi di investimento transnazionali,  al contrario può portare a un difficile e costoso accesso alla terra da parte di giovani e cooperative che volessero dedicarsi alla coltivazione; considerare gli abitanti delle campagne e i piccoli proprietari di terreno come custodi a tutela del paesaggio, difendendolo da abbandono o da cementificazione;

5)  attivare al più presto una consulta per il Paesaggio, l’Agricoltura, le Energie Rinnovabili e la Mobilità dolce, come strumento di confronto e coordinamento tra comitati, cittadini, associazioni e Istituzioni, per promuovere un modello di sviluppo energetico realmente sostenibile che tuteli paesaggi, agricoltura e comunità; in questo luogo iniziare a progettare e attivare le “Comunità Energetiche” come modello cooperativo e solidale di produzione e consumo responsabile dell’energia.

6) tenere in considerazione, tra i costi occulti delle ferite inferte al territorio, il sempre troppo sottovalutato impatto sulla salute e sul benessere psicologico degli abitanti, come dimostrato ormai da numerosi studi a livello internazionale.

Chiediamo una risposta ponderata ma celere alle nostre istanze da parte del Presidente e della Giunta della Regione Toscana, da tutte le Istituzioni coinvolte e dagli Enti preposti all’approvazione dei progetti di impianti agrivoltaici.
Chiediamo partecipazione e idee a tutta la cittadinanza, a sostegno di una causa che riteniamo giusta ed evidente e che riguarda la nostra vita quotidiana adesso e negli anni a venire.   

 

 

 


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redazione.cascinanotizie