Bientina: sabato 25 novembre convegno sui diritti dei bambini e delle bambine

Cultura
Bientina
Martedì, 21 Novembre 2017

Il Comune di Bientina organizza il convegno “In cammino per i diritti dei bambini e delle bambine. Uno sguardo sull’infanzia e sull’adolescenza di oggi” per sabato 25 novembre, alle ore 10,00, nella Torre civica in piazzetta dell’Angiolo. L’evento vuole essere uno spunto di riflessione su una tematica delicata, in occasione della Giornata internazionale dei diritti dei bambini e degli adolescenti che ricorre il 20 novembre di ogni annoa seguito della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rights of the Child), approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni unite il 20 novembre 1989.

L’evento vedrà gli interventi di Barbara Frosini (vicesindaco e assessore alle Politiche sociali e dell’infanzia del Comune di Bientina) sul tema “Il diritto di essere minori in un tempo che cambia”, della dottoressa Francesca di Pede (responsabile dell’area minori per la Cooperativa sociale Arnèra) sul tema “I servizi socio-educativi comunali extrascolastici da 3 a 14 anni), della dottoressa Maria Laura Tommasini (pedagogista della cooperativa sociale Agape) sul tema “I servizi educativi comunali alla prima infanzia” e le conclusioni del sindaco Dario Carmassi sul tema “Il sistema Bientina – Investire nei servizi per difendere i diritti”.

«Il Comune di Bientina – dice Dario Carmassi, sindaco di Bientina – ha una lunga e positiva tradizione di offerte rivolte al mondo dei minori, segno di un’attenzione sempre alta e vigile verso la crescita degli adulti di domani. Non sono soltanto azioni rivolte agli aspetti problematici della crescita: con i doposcuola, i servizi all’infanzia, le associazioni cui affidiamo risorse per realizzare progetti formativi, le attività sportive, gli sforzi su biblioteca e teatro per i più piccoli, ecc… il Comune di Bientina dimostra di avere creato una sorta di proprio modello: investire sui minori per consentire a tutti una vita più consapevole e piena possibile. E, per quanto non esista una formula magica per raggiungere questo obiettivo, tutto ciò è senza dubbio il modo migliore per favorirlo. Questa iniziativa non è altro che una prima “restituzione” alla cittadinanza, un momento in cui diciamo: stiamo facendo e abbiamo fatto molto per i nostri figli, cos’altro potremmo fare? Cosa di meglio? E, soprattutto, se noi, come “ente locale”, crediamo in questo percorso, a maggior ragione dovranno crederci e impegnarsi anche i genitori e tutte le agenzie formative, istituzionali e non».

Anonimo