A Brescia lo specchio di una stagione, ma questi uomini sono solo da applaudire

Sport
PISA e Provincia
Sabato, 8 Maggio 2021

Senza 11 giocatori e con motivazioni differenti, il Pisa per poco non ferma un Brescia lanciato verso i playoff. Lunedì si chiude, questa squadra merita un grazie grande così

Finisce con una sconfitta con tanti goal, la stagione 20/21 del Pisa lontano dall’Arena Garibaldi. Al netto della differenza di stimoli e motivazioni, con il Brescia in lotta pe run posto nei playoff ed i nerazzurri belli tranquilli pronti a godersi il terzo campionato di B consecutivo, quelli del Rigamonti sono stati 90’ che hanno rispecchiato, in sintesi, il Pisa visto dall’inizio del campionato, una squadra falcidiata anche dalla cattiva sorta, leggi gli infortuni che hanno tormentato i nerazzurri in tutta la stagione e che a Brescia hanno raggiunto la vetta più alta con ben 11 assenti, fra acciaccati e squalificati, ma anche una squadra con alcune fragilità, soprattutto dalla cintola in giù, che sono state una costante di questa stagione. Dare la colpa ai singoli che si schierano nel reparto arretrato, oltre che ad essere ingeneroso, è profondamente sbagliato, alla base c’è una mancanza di filtro a centrocampo che a volte non permette ai difensori di lavorare bene. Con le rondinelle, per esempio, Pisano, sulla fascia sinistra non è mai stato aiutato a dovere e si è ritrovato spesso da solo a fronteggiare due e talvolta tre avversari. Un’altra costante di questa stagione è stato che ad ogni errore corrisponde una rete avversaria: sfortuna? Ci sta, ma quando il problema diventa cronico significa anche che manca qualcosa. Il gioco spiccatamente a propensione offensiva ha certamente giocato un ruolo importnate e a chi sostiene che sono troppi alla fine i goal subiti è bene ricordare che quattro stagioni or sono il Pisa era la miglior difesa della serie B, ma alla fine scese in C.

La lieta novella di ieri arriva dall’esordio di Susso Bamba, un ragazzo che ha sofferto e non dal punto di vista calcistico, ha sofferto nella vita e che ha meritato il premio dell’esordio in serie B, la sensibilità che non è mai mancata a Luca D’Angelo sono certo che ha giocato un ruolo determinante nella scelta di mandarlo in campo a 5’ dalla fine. A proposito di attaccanti, ieri abbiamo visto un Marsura in grande spolvero, in un ruolo diverso da quello nel quale aveva giocato fino ad oggi, e i dubbi avuti nel corso della stagione sono diventati certezza: il ragazzo non è ne un trequartista centrale, ne una seconda punta, ma è un esterno ed è un esterno anche forte, che salta l’uomo e che tiene sulle spine le difese avversarie. Tutto questo credo vada valutato con attenzione prima di liquidarlo come troppo spesso, almeno dal punto di vista dell’opinione pubblica, si ama fare a Pisa.

Lunedì si chiude questo folle campionato, si chiude con una partita che conta meno (con tutto il rispetto) di Pisa-Juve Stabia di Coppa Italia che si giocò a fine settembre. Se dal punto di vista del risultato conta poco o niente, i liguri sono già retrocessi, potrebbe rappresentare la fine di un ciclo importante, sia che la società decida di continuare con mister D’Angelo, sia che le strade dell’omone di Pescara e del Pisa si separino. Tutto questo avrebbe meritato il pubblico delle grandi occasioni ad applaudire in piedi chi per tanti mesi e tante partite ha onorato la maglia  e ogni volta che è rientrato negli spogliatoi l’ha dovuta strizzare per togliere il sudore, perché a questi uomini tutto si può imputare, ma non certo che non hanno avuto a cuore i colori nerazzurri, comunque vada, qualsiasi sia il finale che ci riserverà il 2020/21 a questa squadra, tutta, bisogna solo dire: "benvenuti nella storia del Pisa Sporting Club".

foto fabio fagiolini

massimo.corsini