Cascina cambia volto con la rigenerazione urbana
Adottata la variante che definisce gli obiettivi dell'amministrazione Betti. Massima attenzione alle tematiche ambientali
Cascina cambia volto ed ora, con la variante "rigenerazione urbana", il Comune ha in mano un piano di sviluppo urbanistico definito.
Massima attenzione alla "qualità dell'abitare" (con una "selezione limitata delle ex aree produttive" da riqualificare) e alle tematiche ambientali.
Ha scritto il Comune di Cascina.
Il consiglio comunale ha adottato la cosiddetta variante “rigenerazione urbana”, con la quale l’ente intende perseguire uno degli obiettivi principali della pianificazione urbanistica e del nuovo Piano Operativo Comunale. La variante anticipa una parte della disciplina del nuovo Piano Operativo, con una particolare attenzione alle tematiche ambientali.
“La nuova pianificazione comunale – ha detto Irene Masoni, assessore all’urbanistica del Comune di Cascina – deve porre una particolare attenzione alla qualità dell’abitare, pensando prioritariamente all’accessibilità ai servizi, alle percorribilità, alla possibilità di fruire, in generale, di spazi pubblici che siano aree a verde o piazze”. Dopo un’accurata valutazione è stato infatti selezionato un limitato numero di aree ex produttive, connotate oggi da una situazione di dismissione e degrado che, per la loro ubicazione, per le loro caratteristiche, per i precedenti tentativi di attuazione o al contrario per la loro novità, più di altre si prestavano a divenire oggetto di questa ricognizione. La loro individuazione ovviamente non esaurisce gli scenari degli interventi di rigenerazione urbana; sarà compito del Piano Operativo, sulla base anche degli indirizzi del Piano Strutturale Intercomunale, nonché dei contributi e delle segnalazioni dei cittadini e degli operatori pubblici e privati, definire un quadro completo delle proposte di rigenerazione urbana che possono interessare il territorio urbanizzato del Comune di Cascina.
Con l’atto adottato dal consiglio comunale, una volta conclusa la procedura di approvazione, sarà possibile, per i soggetti privati proprietari delle aree individuate, presentare dei piani di intervento che, secondo la procedura prevista dalla legge regionale, dovranno essere discussi in assemblea pubblica.
“Abbiamo provato ad alzare lo sguardo, non più il comparto fine a se stesso ma il comparto individuato e disegnato all’interno di un sistema, che funziona solo se posto in connessione con ciò che sta accanto – ha aggiunto Irene Masoni –. Abbiamo pertanto costruito delle schede che, memori anche delle problematiche riscontrate con la vecchia regolamentazione urbanistica, non si limitano a dare delle prescrizioni massime per destinazione urbanistica, ma forniscono vincoli precisi e localizzati delle opere pubbliche e delle private. Inoltre, i volumi potenzialmente realizzabili sono complessivamente in riduzione rispetto all’esistente, le aree a verde private e pubbliche potenziate e sono previsti nuovi percorsi dedicati per pedoni e ciclisti”.
“Questo atto – ha concluso l’assessore Masoni – come quello della variante sull’impiantistica sportiva pubblica, è frutto di un grande lavoro portato avanti dagli uffici, in particolar modo dal nostro settore pianificazione urbanistica e dai tecnici esterni incaricati. Si tratta di un percorso complesso che ci porterà nei prossimi mesi all’adozione del Piano Operativo Comunale”.