Cascina specchio del paese? Se lo domanda il Financial Times

Politica
Cascina
Venerdì, 17 Novembre 2017

“I soldati di colore furono molto gentili e garbati e trattarono gli Italiani con gentilezza. Molti dei nostri uomini si ritrovarono a combattere sul campo insieme agli Italiani, rendendosi conto che lo stato nel quale erano non era diverso da quello da cui provenivano” Queste sono le parole di Ivan Houston, un 92enne veterano della seconda guerra mondiale che partecipò alla liberazione di Cascina. Mr Houston è stato scomodato dal Financial Times per la chiosa finale ad un lungo articolo che parte da Cascina per ricostruire la situazione politica in Italia.

Un inchiesta molto lunga che si apre ricordando proprio la divisione “Buffalo” dell’esercito americano, composta da soldati di ogni etnia, che fornì un decisivo apporto ai partigiani nel cacciare i nazi-fascisti dal territorio cascinese.

James Politi è il giornalista incaricato all’autorevole quotidiano Inglese che nel 2013 titolò: “cala il sipario sul buffone di Roma” riferendosi alla condanna di Silvio Berlusconi ed ignorando che in Italia, contrariamente agli altri paesi Europei, tutto si ricicla e può un giorno ritornare, specialmente in politica.

Politi prende Cascina come un campione significativo di quella che può essere la svolta a destra dell’Italia, quella svolta che in paesi come l’Olanda, la Francia, la Germania e L’Austria i populisti hanno mancato di compiere. Per cercare di capire meglio come sia stato possibile il terremoto politico in una cittadina nella quale la sinistra ed il centro-sinistra avevano sempre amministrato, il Finalcial Times è arrivato a Cascina per sentire le voci dei protagonisti del ribaltone. Prima fra tutte quella della sindaca Susanna Ceccardi che nega le radici populiste del suo partito così come nega qualsiasi forma di discriminazione, anzi afferma la Ceccardi al Financial Times: “la regolamentazione dell’immigrazione è una posizione moderata. Dobbiamo porre un limite per trovare un punto di equilibrio affinché le persone possano vivere civilmente insieme”.

L’inchiesta prosegue con le parole di Edoardo Ziello, segretario della Lega, che rivendica come vincente la politica sulla sicurezza, tanto da aver avvicinato molte persone che prima votavano a sinistra, come confermato anche da alcuni cittadini intervistati e che, in nome proprio della sicurezza, sono passati “a destra”.

Alle parole leghiste fanno da contraltare quelle dell’opposizione e delle associazioni antifasciste. Cristina Conti, intervistata dal quotidiano Inglese quando ancora era segretaria del Partito Democratico lancia il grido di allarme: “le relazioni sociali sono già state danneggiate dall’amministrazione Ceccardi. Sarebbe opportuno che fermasse la sua politica basata sullo spaventare la gente. Coloro che fino a poco tempo fa passeggiavano per le strade in tutta tranquillità oggi si muovono con circospezione specie se vedono persone di colore”.

James Polito intervista anche Claudio Loconsole (M5S) che afferma: “è un dato di fatto che la Lega e la Ceccardi ancora non è riuscita a scacciare i migranti dalla città, segno che la sua è solo stridente retorica, è come se dicessi che da domani mi libererò della gravità - saremmo tutti più leggeri ma certo è impossibile. Dice: "liberiamo La Tinaia" ma che dire dell'acqua? Che dire delle questioni sociali? Non sono 90 persone su 45.000 il problema di questa città”

Anche Don Elvis Ragusa, il parroco di San Lorenzo alle Corti viene coinvolto nella discussione e descrive Ceccardi come una persona non molto praticante, affermando: “La chiesa ha l’obbligo di inviare messaggi di uguaglianza e fratellanza. Anche se governo e amministrazioni hanno risorse economiche limitate, non devono creare tensioni sociali che non giovano a nessuno”.

Non nasconde tutta la sua preoccupazione anche Franco Tagliaboschi, presidente dell’ANPI Cascinese, che lancia un allarme generalizzato mettendo in risalto che l’estrema destra fascista e xenofoba avanza anche in città importanti come Lucca e Ostia.

Una tabella aiuta i lettori del Financial Times a capire come in Italia stia passando un messaggio di natura populista

La percentuale di cittadini che credono che l’immigrazione sia il problema più grande nel paese: in Italia si passa in appena 5 anni dal 3% al 36%, l’incremento più alto seguito a breve distanza dalla Germania dove si è passati dal 9% al 37%. In Gran Bretagna questa percentuale, nonostante i recenti attentati, è addirittura calata dal 21% al 19%, mentre in Francia, altra nazione segnata pesantemente dagli attentati dell’Isis l’aumento è appena di due punti: dal 12% al 14%

Le elezioni 2018 si avvicinano, anche all’estero guardano con attenzione al nostro paese, e per il Financial Times, Cascina è un campione significativo ed importante che può essere proiettato all’Italia intera.

E i cascinesi? Alcuni di questo saranno felici, altri preoccupati, qualcuno se ne vergognerà, probabilmente nei prossimi giorni, nei “salotti” locali, si discuterà anche di questi Inglesi che sono venuti a “spiare” una tranquilla cittadina di provincia, un tempo famosa solo per i suoi artigiani del mobile.

A sinistra l'articolo integrale pubblicato sul quotidiano Inglese

massimo.corsini
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