Cascina, Susanna Ceccardi interrompe i progetti SPRAR. Sinistra per Cascina: "I danni che fa l’incompetenza: è finito il tempo delle bugie"

Politica
Cascina
Domenica, 6 Novembre 2016

Riceviamo e pubblichiamo integralmente, il comunicato inviato alla redazione da Sinistra per Cascina, in merito alla decisione della sindaca del Comune di Cascina Susanna Ceccardi, di interrompere i progetti SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Nella giornata di ieri, anche Il Pd cascinese (QUI il testo del comunicato) e il Comitato territoriale di Pisa dell'Arci era intervenuto sulla vicenda (QUI il testo del comunicato). A questo link, invece, l'articolo di Cascina Notizie a cura di Massimo Corsini.

Di seguito il testo integrale del comunicato di Sinistra per Cascina.

I danni che fa l’incompetenza: è finito il tempo delle bugie

Giocare con la propaganda elettorale è un peccato, governare senza coscienza è imperdonabile e dannoso. É importante fare chiarezza, una volta per tutte, sull’atteggiamento di approssimazione e incompetenza dell’Amministrazione Ceccardi in tema di immigrazione: l’uscita dal progetto Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) ne è un esempio eclatante.

Tre sono i punti che è necessario smentire con dati oggettivi in modo definitivo:

1. “Un’altra promessa mantenuta, meno immigrati a Cascina” FALSO

Il provvedimento di uscita dal progetto Sprar va a colpire persone che hanno già visto riconosciuto il loro diritto alla protezione internazionale (perché esposti a grave pericolo se tornassero nel paese d’origine) e alla permanenza in Italia, mentre non arresta l’arrivo di profughi  la cui richiesta è in attesa di esame. Dopo che il Presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni ha richiesto ed ottenuto incentivi per i Comuni che aderiscono al progetto SPRAR, è anzi probabile che per chi non partecipa aumenterà la quota di profughi inviati dai prefetti in macrostrutture.

2. “I soldi dello SPRAR torneranno ai cittadini” FALSO

I comuni possono scegliere come partecipare al finanziamento del progetto SPRAR (per una percentuale del 5%). Il Comune di Cascina lo ha fatto senza impegnare risorse economico finanziarie. Il cofinanziamento attuale consiste nella messa a disposizione di personale (non denaro) già comunque impiegato nel Comune, e nell’uso di spazi pubblici, che gli stessi beneficiari hanno contribuito a recuperare o mantenere (l’intero apporto del Comune è valutabile in 2.200,00 euro/anno).

3. “Siamo per l’accoglienza solo di chi ha davvero bisogno” FALSO

La decisione di abbandonare lo SPRAR svela il vero volto di questa Amministrazione. Di fronte all’incoscienza e la disumanità di questi amministratori non c’è vero bisogno o grave pericolo che tenga. Lo SPRAR consiste in un'accoglienza diffusa di piccoli gruppi di rifugiati in serio pericolo e ne favorisce l’integrazione nel territorio (su cui i beneficiari possono reinvestire le risorse di cui dispongono), ma neanche questo sembra bastare. Molti cittadini cascinesi (anche sostenitori di Ceccardi) si erano detti tra l’altro favorevoli a questo modello, giusto e realmente orientato all’inclusione.

Salta con questo gesto superficiale e dannoso l’ultima opportunità possibile di gestire in modo serio l’immigrazione a Cascina, il Comune sceglie di tagliarsi fuori da tutte le sedi decisionali. Questa Amministrazione dimostra una volta di più di non poter governare una città con necessità e bisogni che vanno ben oltre gli slogan elettorali.

carlo.palotti