Caso Scieri, cinque gli avvisi a conclusione delle indagini

Cronaca
PISA e Provincia
Lunedì, 15 Giugno 2020

Emanuele Scieri fu ucciso per nonnismo, una punizione che portò alla morte il giovane parà della Folgore,26enne, nella caserma Gamerra di Pisa

La Procura di Pisa ha concluso le indagini e tutti gli indizi e le testimonianze raccolte portano in un’unica direzione , quella del coinvolgimento, a vario titolo, di cinque persone: Andrea Antico, Luigi Zabara, Alessandro Panella con l’accusa di omicio volontario, l’ex generale Enrico Celentano per false dichiarazioni e la novità comunicata durante la conferenza stampa tenuta dal procuratore capo di Pisa, Alessandro Crini, a chiusura delle indagini, del coinvolgimento di Salvatore Remondia, anche lui ex militare, per favoreggiamento scaturito da una telefonata che fece al Panella appena un’ora dopo il ritrovamento del corpo di Scieri. Un colloquio telefonico, che, secondo la procura, serviva a confezionare una tesi difensiva da presentare a fronte delle indagini che erano state avviate.
Secondo la ricostruzione fatta durante le indagini Scieri fu punito perché sorpreso a telefonare. Alcuni suoi commilitoni gli ordinano di spogliarsi per poi percuoterlo, quando poi si riveste e tenta di sfuggire ai maltrattamenti, cerca di salire sulla scala della torretta. Qui viene inseguito dal Panella che sale sulla scala dalla parte interna e continua colpirlo a mani e piedi sino a che lo Scieri precipita dall’altezza di circa 10 metri.

“Agli atti c’è la relazione dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo”, speiga Crini, “ dove si evidenzia una ferita al piede compatibile con un colpo dato da un corpo contundente che gli perfora l’arto e le ferite alle mani compatibili con dei pestoni.”

Crini ha confermato che anche la catena di comando, sulla base di indizi rilevati, ebbe, nell’immediato, un livello di conoscenza dell’episodio accaduto a Scieri e portò ad una serie di reazioni e all’organizzazione di una serie di cose che furono attuate.
 

redazione.cascinanotizie