Ciro Capuano racconta Rolando Maran

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PISA e Provincia
Lunedì, 20 Giugno 2022

L'ex difensore del Pisa era un baluardo del catania che chiuse all'ottavo posto in serie A, miglior risultato della sua storia

Nella settimana che dovrebbe portare all'ufficializzazione di Rolando Maran quale nuovo allenatore del Pisa SC abbiamo contattato l'ex difensore neroazzurro Ciro Capuano, che ha conosciuto la guida tecnica del mister trentino nel corso della sua esperienza in quel di Catania. Insieme a lui abbiamo parlato anche di quanto il Pisa è riuscito a fare nella passata stagione e della serie B che verrà la stagione ventura.

Hai lavorato con mister Rolando Maran quando vestivi la maglia del Catania, che ricordo hai dell'allenatore trentino? Senza dubbio ho un buon ricordo e non potrebbe essere altrimenti: con Maran in panchina il Catania è riuscito a fare il record di punti in serie A. Si parla di un tecnico assolutamente valido che ha deciso di rimettersi in gioco in una categoria inferiore rispetto a quella dove ha sempre allenato nel corso degli ultimi anni, sapendo perfettamente di dover dare il massimo per ritornare immediatamente ad allenare nella massima serie.

C'è chi lo descrive come un sergente di ferro, c'è chi invece parla di lui come un maestro di calcio: secondo te quale delle due definizioni lo descrive meglio? Onestamente faccio fatica a rispondere a questa domanda… io ho avuto modo di lavorare con molti allenatori ed ognuno aveva il suo modus operandi e non è semplice paragonare il lavoro di tecnici diversi. Ti posso dire che a mio avviso l'allenatore bravo è quello che si adatta al materiale umano che ha a disposizione e che capisce le esigenze della piazza nella quale si trova; il Pisa qualche settimana fa ha sfiorato la serie A ed è normale che nell'ambiente ci possa essere un pizzico di delusione, Maran dovrà quindi proporre qualcosa di diverso per dimenticare quanto accaduto contro il Monza e per iniziare con il piede giusto la prossima stagione.

Si parla di un allenatore integralista di uno specifico modulo oppure no? Non è un integralista, assolutamente, anzi è un tecnico che ben si adatta ai giocatori che ha a disposizione. A Catania giocavamo o 3-5-2 o 4-3-1-2, con qualche partita disputata anche con il 4-3-3 puro; quindi praticamente si parla di un allenatore che potrebbe proseguire a livello tattico il lavoro di Luca D'Angelo che in questi quattro anni a Pisa ha adottato sempre questi due moduli. Poi ovviamente ci sarà da fare un mercato importante in base a quelle che potranno essere le richieste del nuovo tecnico, il lavoro in sinergia fra allenatore e società è una delle basi per ottenere il successo sportivo.

Domanda da un milione di dollari: Ciro Capuano avrebbe continuato con Luca D'Angelo o avrebbe cambiato allenatore? Non essendo dentro alle dinamiche societarie ti rispondo da tifoso: avrei cambiato allenatore. Perché Luca D'Angelo era a mio avviso arrivato all'apice del proprio percorso in neroazzurro, il suo Pisa non è andato in serie A per un nonnulla, per un paio di partite andate male, e quando nell'ambiente si insinua una delusione di questo tipo è giusto cercare di cancellarla immediatamente scegliendo magari personaggi che riescano a portare nuovi stimoli. Ecco perché cambiare l'allenatore può essere una svolta positiva per i neroazzurri.

La stagione appena conclusa è stata particolare per le tue ex squadre: il Pisa ha sfiorato la serie A ed il Palermo ha riconquistato la serie Bmentre per il Catania è stato un anno a dir poco disgraziato… Guarda, si sapeva tutti che a Catania le cose sarebbero andate a finire in questa maniera… adesso là c'è da ripartire davvero da zero, come del resto è stato fatto benissimo a Palermo dove in pochi anni si è riusciti a costruire bene ed a riportare i rosanero in serie B. Purtroppo nel calcio di questi ultimi anni la vicenda del Catania è una vicenda che si ripete anche in molte altre piazze, adesso sotto l'Etna c'è da sperare che si trovi una società seria che non commetta gli stessi errori di quella precedente perché la piazza merita di stare in ben altri palcoscenici.

Molti addetti ai lavori considerano il prossimo campionato di serie B una A2: sei d'accordo con questa definizione? Sono ormai diversi anni che il torneo cadetto è una A2… anzi, la serie B cresce di livello anno dopo anno mentre la serie A cala il proprio livello con il passare delle stagioni. Non c'è coraggio nella massima serie di lanciare i giovani bravi come invece accade spesso in serie B, troppi ragazzi sono stati bruciati perché hanno sbagliato un paio di partite e in questo modo non si va da nessuna parte, come dimostrano le difficoltà delle nostre squadre di punta a livello europeo e l'assenza della nostra Nazionale dalla fase finale dei Mondiali per la seconda volta di fila.

Cosa fa adesso Ciro Capuano? Gestisco le squadre giovanili a Pietrasanta, sono responsabile di quattrocento ragazzi e provo ad insegnare loro tutto quello che ho imparato nel corso della mia carriera. Anche perché, come ti ho appena detto, sono i giovani la chiave del rilancio del nostro calcio.

Intervista e articolo realizzati di Gabirele Bianchi

redazione.cascinanotizie