Comitato di quartiere Oratoio e Riglione, si dimette il presidente
La mancanza di dialogo con l'amministrazione che sembra disinteressarsi dei comitati, alla base della decisione
«Visto il totale disinteresse dell'Amministrazione comunale riguardo al coinvolgimento dei Comitati di quartiere nelle scelte che riguardano i territori, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni da Presidente del Comitato di Quartiere Oratoio-Riglione» - con queste parole Francesco Pingitore annuncia il passo indietro, lancia accuse ben precise all’amministrazione comunale e pone non pochi interrogativi. «Che senso ha rivestire un ruolo che non è legittimato dall'interlocutore – si chiede Pingitore - ll ruolo del Presidente del Comitato di quartiere dovrebbe essere quello di portare all'attenzione dell'Amministrazione le problematiche del territorio e i progetti di miglioramento dello stesso, e questo è quello che ho sempre cercato di fare in questi anni, riscontrando tuttavia poca disponibilità al dialogo ma soprattutto la totale assenza di legittimazione».
Un'altra questione, da anni sul tavolo riguarda il ripristino dei CTP: «a che punto è la formazione degli organismi di partecipazione? Non ci sono novità dall'ultimo aggiornamento ricevuto in data 9 aprile 2025 – spiega Pingitore - quando l'assessora alla partecipazione Porcaro, rispondendo ad una interrogazione presentata dal consigliere comunale Luigi Sofia, dichiarava che, viste le difficoltà a distribuire i seggi in modo omogeneo fra le forze politiche, veniva "dato mandato agli uffici di emendare l'attuale Regolamento per colmare tutte le lacune emerse con particolare riferimento alle designazioni dei componenti».
«Sono passati altri sei mesi e l'Amministrazione comunale continua a non aver istituito alcun meccanismo di condivisione, discussione e raccolta di proposte da parte di gruppi di cittadini - spiega ancora Pingitore - Il mio non vuole essere un passo indietro rispetto all'impegno civico, al contrario è un modo per portare all'attenzione dei cittadini la situazione di totale disinteresse dell'Amministrazioni nei confronti della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini circa le problematiche del territorio: in questi anni abbiamo osservato la presenza degli amministratori nel nostro quartiere solo in occasioni elettorali e in circostanze organizzate da esponenti della maggioranza».
«Cercherò dunque modi più efficaci affinché i progetti che mi stanno a cuore riescano ad essere realizzati - prosegue l’ormai ex presidente - Molti sono infatti i progetti proposti dal Comitato di quartiere Oratoio-Riglione all'Amministrazione e solo alcuni di questi sono stati presi in considerazione, il più delle volte con modifiche peggiorative. Basti pensare alla Zona30 a cui non sono seguiti i doppi sensi ciclabili nelle strade a senso unico per le auto: continua essere impossibile raggiungere la scuola elementare di Oratoio in bicicletta se non passando dalla pericolosa Toscoromagnola. Ad oltre un anno dalla sua istituzione istituzione, della Zona30 restano solo dei cerchi rossi e bianchi sbiabiti sull'asfalto che invitano a rallentare anche per evitare di rompere le ruote di auto e bici sulle buche disseminate sulle strade del paese».
«Il fontanello di acqua potabile è ancora a pagamento – denuncia Pingitore - insieme a quello in San Giusto, quando tutti gli altri esistenti, ad eccezione di quello di San Giusto, e quelli in previsione sono gratuiti. Altri progetti rimangono inascoltati, come la realizzazione delle scalette per completare l'attraversamento del fiume all'altezza delle Bocchette o la sistemazione della rete del campo di calcio esterno all'impianto sportivo della Scintilla resta una promessa. Nessuna notizia sulla pianificazione di interventi di manutenzione ordinaria all'asfalto e ai marciapiedi di Oratoio né sull'installazione delle telecamere di sorveglianza».
«In questo contesto di assoluto disinteresse dell'Amministrazione comunale al coinvolgimento del Comitato – conclude - ho dunque deciso di cercare nuove vie per la realizzazione dei nostri progetti, non posso aspettare la legittimazione dell'Amministrazione attraverso l'istituzione del percorso di partecipazione che è evidentemente al di fuori degli interessi di questa Amministrazione».