Comune di Pisa, mancano gli assistenti sociali
Assistenti sociali, drammatiche le carenze di personale: 22 unità sulle 41 previste - non sostituite neanche le maternità. Unadrammatica situazione denunciata da "Una Città in Comune"
Questo il comunicato stampa
22 assistenti sociali in servizio, a fronte delle 41 previste dai livelli essenziali delle prestazioni. Questo è il dato drammatico che è emerso nel corso dell'ultima seduta della Seconda Commissione Consiliare permanente, grazie alla nostra iniziativa, e nel corso della quale sono state ascoltate in audizione la Responsabile dell’Unità Funzionale servizio sociale e una referente del servizio sociale della Sds. Questa lavoratrice ha parlato a nome di un folto gruppo di operatrici che erano state convocate dalla Commissione ma non hanno potuto partecipare a causa del grave rifiuto da parte della Direzione della Zona di autorizzarle per “ esigenze organizzative”: un fatto inaudito che stigmatizziamo e di cui chiediamo conto alla Dottoressa Di Bugno.
Le assistenti sociali hanno descritto una situazione drammatica a partire dalle pesantissime carenze di organico: delle assistenti sociali assunte dal 2022, anno nel quale è stata avviata la gestione diretta da parte dei servizi, moltissime sono andate via. Sono partite in 34, poi 4 si sono dimesse: ora sono 29, ma sette sono in congedo per maternità e non sono vengono sostituite, un fatto inaudito di cui i comuni, tanto di centrodestra quanto di centrosinistra e la Asl sono assolutamente responsabili. Siamo lontanissimi dal paramento, previsto dalla legge, di 1 assistente sociale ogni 5mila abitanti, ma siamo a circa 1 assistente sociale ogni 7.000 abitanti!
Una situazione costantemente instabile, caratterizzata da una forte sofferenza del personale, che viene spesso impiegato a tappare i buchi delle continue urgenze e dei bisogni del territorio. Una costante carenza di dotazioni strumentali, un continuo e forsennato turnover che ha colpito cittadini e cittadine, con ricadute pesantissime nella serenità del lavoro anche nel servizio sociale. La carenza di personale ha colpito anche la strutturazione interna del servizio: sono saltati i coordinamenti e l’organizzazione dell’unità funzionale. Questa situazione, già drammatica, probabilmente peggiorerà ulteriormente nella situazione di grave incertezza a fronte sia della decisione del Comune di Pisa di uscire dalla SdS che dello scioglimento e messa in liquidazione del Consorzio da parte della assemblea dei Soci.
A partire da agosto, così, alla Sds è subentrata la Asl: negli assetti futuri, i comuni potranno scegliere se organizzare in proprio il personale o continuare ad avvalersi della Asl. Ma gli operatori e le operatrici sono in balia delle decisioni e chiedono con forza, con il sostegno dell’Ordine che si faccia chiarezza. In Commissione è emerso che lo stesso Ordine degli assistenti sociali ha scritto alla Asl e ai Comuni chiedendo un intervento urgente per far fronte alla carenza di organico
Dal nostro canto, abbiamo seguito la partita dal 2021, da quando cioè è stato messo a disposizione il rimborso di 40.000 euro per le e gli assistenti sociali assunti, a patto di raggiungere il parametro di un assistente sociale ogni 5000 abitanti.
In tutti questi anni, per responsabilità politiche bipartisan, la Sds non ha assunto sufficiente personale e non ha mai potuto usufruire del sostegno statale. Il risultato è un servizio sociale professionale che denuncia condizioni di lavoro pesantissime, come abbiamo ascoltato in commissione.
Lo scioglimento della Sds comporterà il trasferimento del servizio sociale presso i comuni: e qui stiamo assistendo ad un mortificante balletto di cifre. Il Comune di Pisa deve dotarsi di 18 assistenti sociali secondo quanto stabilito dal leps (ovvero 1 assistente ogni 5.000 abitante), e invece, candidamente la nostra amministrazione ha sostenuto che più di una decina non può averne. Di certo il sindaco Conti e l’assessora Bonanno, pensano che l’assistenza si faccia a colpi di bonus e regalie e non si rendono conto di cosa vuol dire gestire percorsi lunghi con problemi complessi e fragilità profonde, in un quadro in cui sempre il bisogno economico è solo la punta di un iceberg e nel quale c’è bisogno di tempo, risorse e e professionalità per portare le persone fuori dalla cappa dell’assistenzialismo.
Eppure Il Sindaco sa che la spesa per il raggiungimento dei leps non rileva ai fini del rispetto dei valori-soglia per la definizione della capacità assunzionale dei Comuni e che le assunzioni possono essere fatte in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale, come abbiamo indicato nella nostra delibera sulla gestione dei servizi sociali recentemente bocciata dalla maggioranza in consiglio comunale.
Nel febbraio del 2024 ricordiamo però che il Consiglio comunale all’unanimità aveva votato una mozione presentata dalla nostra coalizione nella quale ribadiva la necessità di “accelerare il piano di assunzioni degli assistenti sociali per raggiungere l’obiettivo previsto, e ad oggi non rispettato, di 1 a 5.000 investendo le risorse necessarie, anche da parte di tutti i Comuni consorziati, per ottenere questo risultato imprescindibile tanto più vista la situazione di crisi economica e sociale che ha provocato un aumento delle povertà e dei bisogni”. Bene: il Consiglio Comunale è lo stesso, la maggioranza pure. Tenga fede a quanto ha votato nel febbraio del 2024 e disponga le procedure per l’assunzione di 18 assistenti sociali, perché oggi la situazione è gia drammatica ed è destinata a peggiorare.
Noi dal nostro canto chiederemo che vengano immediatamente avviate le procedure per l’assunzione di personale per coprire le assenze delle assistenti sociali in maternità e che la Conferenza Zonale elabori un piano urgente e concreto di potenziamento del servizio.
Una città in comune