In Comune si torna a lavorare in presenza
Finita l'emergenza pandemica solo il 15% dei dipendenti comunali di Pisa lavorerà da casa
A Pisa si torna verso la normalità anche per ciò che concerne il lavoro da casa (o smart working) dei dipendenti comunali.
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Questa la decisione dell'amministrazione comunale, anche contro il parere generale degli stessi dipendenti "abituati al lavoro leggero da circa un anno e mezzo a questa parte" e contrari, sembrerebbe, ad un ritorno al lavoro in presenza.
Sulla questione due consiglieri del Partito Democratico, Benedetta Di Gaddo e Andrea Serfogli, avevano chiamato a rispondere la quarta Commissione Consiliare (dedicata al personale).
"Il Comune di Pisa - riporta una nota - è in attesa della conversione in legge del Decreto 56 prima di decidere sullo smart working per i dipendenti comunali. La conversione in legge di questo Decreto dovrebbe avvenire entro questo mese di Luglio. Comunque, al di là di questa conversione, è certo che ci sarà una riduzione dei dipendenti comunali in smart working dal 60 al 15 per cento. Questo, in sintesi, quanto è emerso dall'audizione del dirigente dell’ufficio personale del Comune di Pisa, Alessandro Balducci, dalla riunione di ieri della 4° Commissione del Consiglio Comunale. I dipendenti comunali che sono stati in smart working lo scorso anno sono stati 394 su oltre 660, dall'inizio di quest’anno, per i primi sei mesi sono stati, invece, 295".
I due consigliere del PD che avevano chiesto una riunione sull'argomento spiegano: “La pandemia, oltre a portare tanti lutti e una gravissima crisi economica, ha premesso però a tanti lavoratori di sperimentare il lavoro da casa, migliorando la qualità della vita, abbassando l’inquinamento dovuto al tragitto casa-lavoro, con conseguente risparmio economico, e migliorando, come dimostrato da alcune indagini, l’efficienza dei servizi resi ai cittadini e alle imprese”.