Confcommercio Pisa contro i contratti pirata: “Tutela e legalità per lavoratori e imprese”

Economia
PISA e Provincia
Giovedì, 2 Ottobre 2025

Allarme sul dumping contrattuale: oltre 200 contratti irregolari coinvolgono 160 mila lavoratori e 21 mila aziende. Pieragnoli chiede: "Maggiore attenzione al Governo"

Confcommercio Pisa lancia un appello contro i cosiddetti “contratti pirata”, denunciando un fenomeno in crescita che mette a rischio i diritti dei lavoratori e la stabilità delle imprese.

Secondo il direttore di Confecommercio Pisa, Federico Pieragnoli, questi contratti privano i dipendenti di tutele fondamentali e generano concorrenza sleale, con perdite medie fino a 12 mila euro l’anno per lavoratore e un danno complessivo allo Stato stimato in 553 milioni di euro.

L’associazione di categoria sollecita il Governo a rafforzare vigilanza, trasparenza e strumenti di certificazione per garantire legalità e correttezza nei rapporti di lavoro.

 

Ha scritto Confcommercio Pisa.

 

“Il dumping contrattuale rappresenta un fenomeno in pericolosa crescita che rischia di compromettere l'attività aziendale e che mina alle fondamenta il benessere, la qualità del lavoro e la vita dei lavoratori. Per questo è importante che le imprese prestino la massima attenzione nella scelta del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) da applicare”.

Confcommercio Provincia di Pisa lancia un vero e proprio allarme in seguito all'indagine presentata a livello nazionale sui ''contratti pirata': “L'appello che rivolgiamo a tutte le imprese è quello di orientarsi esclusivamente verso i CCNL siglati dalle organizzazioni sindacali dotate di comprovata rappresentatività nazionale, come quelli sottoscritti da Confcommercio stessa” afferma il direttore generale di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli.

“Questi contratti rappresentano un riferimento certo e affidabile per la corretta e trasparente gestione dei rapporti di lavoro e sono frutto di un confronto costante e responsabile con le parti sociali, rappresentando la migliore garanzia di legalità, equità e stabilità per il mondo del lavoro. Il rapporto sul dumping contrattuale ci dice che oggi i 'contratti pirata' sono oltre 200 e riguardano circa 160mila dipendenti e oltre 21mila aziende, ma è fondamentale che le imprese sappiano che andando in questa direzione compromettono i diritti dei propri dipendenti, privandoli di una quattordicesima, di ferie adeguate e di tutele essenziali in caso di malattia o necessità familiari, oltre ad esporsi a contenziosi e a un'incertezza normativa che può avere ripercussioni sulle attività aziendali”.

“Un lavoratore con contratto in dumping può perdere in media 7.921 euro l'anno rispetto al CCNL Confcommercio, e un lavoratore con un contratto meno tutelante può arrivare a perdere fino a 12.200 euro in un anno, per un fenomeno che arriva a far perdere allo Stato 553 milioni l'anno” - spiega Pieragnoli - “Il ricorso a 'contratti pirata' genera una concorrenza sleale che danneggia tanto i lavoratori quanto le imprese virtuose, in quanto privano i lavoratori di diritti e garanzie fondamentali ed espongono le imprese che li applicano a rischi legali e sanzionatori, compromettendo la loro reputazione e la sostenibilità a lungo termine”.

“C'è sicuramente bisogno di una maggiore attenzione su questo fenomeno da parte del Governo, a cui chiediamo un impegno concreto per impedire l'applicazione di 'contratti pirata', a partire dall'indicazione obbligatoria del codice identificativo dei CCNL, dalla misurazione della rappresentatività di sindacati e associazioni datoriali, oltre al rafforzamento della bilateralità come certificazione di qualità e dal necessario potenziamento degli strumenti di vigilanza e monitoraggio” conclude il direttore di Confcommercio Pisa.

 

 

 


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redazione.cascinanotizie