Consumi e vendite in calo, l'allarme di Confesercenti: "È stagnazione"
Penalizzato soprattutto il settore alimentare. “Servono misure urgenti nella legge di bilancio”
Stagnazione della spesa delle famiglie e contrazione delle vendite, in particolare nel comparto alimentare.
È il quadro delineato da Confesercenti alla luce dei dati Istat di luglio, che confermano una tendenza negativa anche a livello provinciale.
Hanno scritto Confesercenti Pisa e Valdera Cuoio.
“Stagnazione della spesa delle famiglie, contrazione più marcata delle vendite per gli alimentari (-0,9%). Deludente la spinta dei saldi. Fiducia dei consumatori in calo. Un quadro davvero preoccupante anche nella nostra provincia che impone da parte del governo decisioni importanti in vista della prossima legge di bilancio”.
Arriva da Confesercenti, con i presidente Area Pisa e Valdera Cuoio Fabrizio Di Sabatino e Futura Cavallini, un grido di allarme relativo ai dati Istat per quanto riguarda le vendite al dettaglio ed i consumi delle famiglie.
“I dati Istat relativi al mese di luglio, sono purtroppo in linea con quelli provinciali – spiegano i due presidenti – e parlano di un calo dei volumi complessivi dello 0,3% rispetto al mese di giugno; la contrazione è stata più pronunciata per il comparto alimentare (-0,9%), dove l’impennata dell’inflazione su questi beni (+3,5%) continua a pesare sui bilanci delle famiglie. In flessione anche i beni non alimentari (-0,1%), nonostante il periodo dei saldi che doveva invece portare ottimi risultati: l’abbigliamento registra un modesto +1,9% in valore nel confronto annuo, mentre le calzature arretrano ancora (-0,1%)”.
Confesercenti sottolinea ancora come questi dati negativi “appaiano più pesanti per i negozi tradizionali di vicinato, penalizzati da consumi in frenata e costi in aumento; la grande distribuzione resiste invece con promozioni sempre più aggressive che tolgono spazio al commercio indipendente. Non a caso – proseguono Di Sabatino e Cavallini - nei primi sette mesi dell’anno i negozi di vicinato hanno registrato una contrazione dello 0,9% in volume, mentre la grande distribuzione ha messo a segno un aumento dello 0,6%. Un quadro che quindi conferma una stagnazione della spesa delle famiglie che si protrae da oltre due anni, senza segnali di ripresa. La flessione delle vendite al dettaglio potrebbe anticipare un rallentamento anche del Pil nel terzo trimestre, con il rischio di una recessione tecnica per l’economia italiana”.
La conclusione di Confesercenti. “L’obiettivo primario e immediato delle politiche economiche deve essere quello di rilanciare i consumi interni. La prossima legge di bilancio deve liberare risorse per il sostegno ai redditi delle famiglie con tagli percepibili: si potrebbe iniziare dalle tredicesime, un intervento che garantirebbe una spinta immediata e significativa ai consumi in un momento cruciale per il nostro mercato interno e per l’intero sistema delle imprese”.