Cosa è accaduto a Cascina? Il dopo 5 giugno

Politica
Cascina
Lunedì, 6 Giugno 2016

“Pronto, chi parla?”, “il malessere”, “pronto…non sento”.

 Un semplice botta e riposta in stile telefonico per dare grossolanamente l’idea di come sia andata al primo turno elettorale al Comune  di Cascina, una maggioranza che non ha capito cosa gli stava accadendo intorno. A Cascina per la prima volta il centro sinistra si trova costretto a dover fare i conti con un “avversario politico” che temevano ma non nei termini che lo ha portato ad un ballottaggio che si terrà il prossimo 19 giugno.

Dovranno cercare di comprendere la perdita di consenso di tutto il centro sinistra a Cascina, una diminuzione di consensi che si aggira intorno al 25% e addirittura un meno 40% in termini assoluti di voti espressi. Chiaramente l’analisi sui flussi elettorali verrà precisata in questi giorni, con un PD che dovrà comprendere le motivazione di una diminuzione di oltre 3.000 voti ed una sinistra che perde la metà del proprio consenso. 

Negli ultimi cinque anni, non solo a Cascina, il corpo elettorale è cambiato quasi radicalmente, sono saltati tutti gli equilibri che un tempo determinavano, nel bene e nel male, la sicura vittoria del centro sinistra. La comunità cascinese nel suo insieme, ma l’elettorato in generale, non si orienta sulla base di principi e/o valori ma sulla base di possibili “soluzioni” ai propri singoli, individuali problemi suggeriti da UNA persona,  punendo anche in modo eclatante coloro che vengono reputati colpevoli del “difficile vivere quotidiano” che oggi permea la vita di molti cittadini. Un malessere che il centro sinistra non ha percepito, un malessere dettato da infinite piccole e grandi cause, giustificabili o meno, non è questo il luogo per sviscerarne le reali motivazioni.  La Lega Nord e Susanna Ceccardi in particolare, più che le altre liste di centro destra, hanno saputo catturare la voglia di punizione che parte dei cittadini cascinesi  avevano “in pancia” nei confronti dell’attuale Amministrazione Comunale.

Non l’ha intercettata il Movimento 5 Stelle che a Cascina è una realtà ancora nuova ma che comunque è riuscita ad ottenere un buon risultato grazie alla sua capacità di catturare la voglia di rinnovamento esistente nella società italiana che da oltre venti anni aspetta ancora una Terza Repubblica.  Ben poco rimane per le tante liste civiche che si sono presentate, a cominciare da “Progetto Cascina” di Michele Parrini che non è riuscita neppure a riprendere i voti ottenuti nel 2011 con “Si amo Cascina”, così come il corollario di quelle che hanno appoggiato la candidatura di Alessio Antonelli, se si esclude il lavoro di Cascini@mo, le altre hanno raccolto poco più che i voti di familiari, parenti ed amici.

Adesso si gioca la partita più importante, saranno quindici giorni intensi in cui  Alessio Antonelli dovrà riportare al voto parte dell’elettorato perso nell’astensione e contemporaneamente convogliare flussi di elettori che mai vorrebbero che il Comune di Cascina venga guidato dal centro destra ma soprattutto da Susanna Ceccardi, cercando anche di lasciare aprire qualche porta che aveva chiuso. La candidata della Lega Nord  dovrà raccogliere molti più voti rispetto a quanto ottenuto in questa prima fase e anche lei dovrà fare appello ai tanti astenuti del centro destra che comunque, rispetto al 2011, nel suo insieme, non  ha avuto, in percentuale, un aumento molto significativo, anzi in termini di voti espressi c’è una piccola diminuzione.  Cosa faranno gli elettori del M5S? Visto che tanti lo hanno votato proprio per scalzare l’attuale maggioranza?.

La vincitrice morale di questo turno è Susanna Ceccardi.

luca.doni