Covid-19, positivo un agente della Municipale

Cronaca
PISA e Provincia
Martedì, 19 Maggio 2020

Si tratta di un amministrativo non impegnato nei servizi in strada, le RSU chiedo al Comune la verità sulla vicenda

Un dipendente del Comune di Pisa, impiegato presso il comando della Polizia Municipale, è risultato positivo al Coronavirus. Nella giornata di domenica l’impiegato ha ricevuto dalla Asl l’esito del tampone fatto pochi giorni prima, dopo aver riscontrato il risultato positivo dell’esame sierologico. Si tratta di un agente non impiegato nei controlli in strada ma addetto a mansioni amministrative, che svolge lavoro d’ufficio interno al Comando. Oltre all’isolamento del dipendente, come misura precauzionale il medico competente del Comune ha disposto la quarantena per i quattro colleghi d’ufficio, che nelle prossime ore saranno sottoposti a tampone da parte delle autorità sanitarie.

L’Amministrazione Comunale ha disposto la sanificazione straordinaria di tutto il Comando della Sesta Porta, che si aggiunge alle misure ordinarie di prevenzione alla diffusione del Coronavirus, che prevedono, come per tutti gli uffici comunali, la sanificazione effettuata di norma tre volte alla settimana nei locali del Comando, compresi spogliatoi, veicoli e sala d’aspetto aperta al pubblico, oltre all’utilizzo di mascherine, guanti, gel disinfettante e per gli agenti, a partire dai prossimi giorni, anche delle visiere salvagoccia. L’Amministrazione valuterà nei prossimi giorni la necessità di predisporre utleriori misure di prevenzione.

Secondo le RSU del Comune di Pisa le cose però sarebbero andate in modo diverso: «domenica 17 Maggio, scrivono, veniamo a conoscenza di un collega della Pm positivo al Covid 19, prontamente un Rls scrive chiedendo spiegazioni e informazioni.Un rls, alle 21 di Domenica 17\5, avvisa direttamente il Segretario Generale e la Rspp.

Nella giornata del 18 \5 Rsu e Rls tornano sull'argomento e chiedono una delegazione trattante , fissata per il 21 Maggio, ma allo stesso tempo chiedono anche risposte scritte.

Come sono andati i fatti? Li ricostruiamo noi visto che non lo fa il Comando. Un collega scopre la positività di un familiare e con grande senso di responsabilità si mette da solo in quarantena. Il collega in precedenza ha prestato servizio a diretto contatto con altri agenti pm e non solo loro. Altrettanta responsabilità ci saremmo aspettati dal comando della Pm (quando è arrivata e a chi la notizia della positività al Covid?) , per questo abbiamo chiesto di sapere chi era al corrente della situazione e perchè non abbia allertato medico competente e RSpp. Ad oggi nessuna risposta

La situazione è tanto grottesca quanto paradossale perchè esistono dei protocolli redatti con  gli Rls e il medico competente e quei protocolli dirigenti e Po dovrebbero ben conoscere e applicare.

Superficialità? Disattenzione alle norme? Il prevalere della logica che i cosiddetti panni sporchi si lavano in famiglia? Noi aspettiamo una nota ufficiale del comando e non facciamo il processo alle intenzioni, tuttavia è bene sapere che

•           da giorni sulla porta dell'ufficio a cui appartiene il collega positivo era affisso un cartello che proibiva a tutti\e l'ingresso. Chi ha affisso quel cartello probabilmente era a conoscenza dei fatti, allora è possibile sapere la ragione per la quale non abbia adottato le procedure richieste? Perchè è stato affisso quel cartello? E lo ripetiamo per l'ennesima volta: quando è stata comunicata la positività al Covid giusto per capire se siano state attivate le procedure richieste dalle norme=

•           sarebbe stato logico mandare in quarantena tutti i colleghi dell'ufficio che invece fino a Domenica sono stati in servizio e operativi circolando per gli uffici del comando e non solo in quelli. Lo ripetiamo sarebbe stata una scelta prudenziale ma assolutamente logica.

•           qualora qualche collega dell'ufficio chiuso risultasse positivo al Covid si creerebbe un clima di paura per il propagarsi del contagio e le attività della Pm, nonchè la vita degli agenti, verrebbero per giorni stravolte in attesa dei risultati del tampone

Noi non vogliamo capri espiatori ma solo chiarezza, che l'Amministrazione comunale non pensi di cavarsela con un procedimento disciplinare quando invece viene a galla una realtà ben diversa, ossia la incapacità di applicare gli stessi protocolli dai quali dipende la nostra salute e quella dei cittadini.

Ad oggi non sappiamo se tutti gli uffici ove transitino colleghi siano soggetti a sanificazioni giornaliere, vediamo tanti colleghi presenti e nessuno ha riferito agli Rls l'elenco dettagliato delle sanificazioni giornaliere.

A noi lavoratori, sindacato, rsu e rls è chiesto sempre senso di responsabilità che non ravvisiamo invece nel comando che avrebbe dovuto agire con minore superficialità. E non solo nel Comando ma anche in alcuni dirigenti al riguardo delle sanificazioni.

Esigiamo risposte scritte e non  rinviare una spiegazione alle calende greche, intanto i nostri sinceri auguri a tutti i colleghi coinvolti».

 

massimo.corsini