Crespina e la scuola solo per i residenti: ora è un caso politico
Dopo quello dei sindacati, le famiglie in lotta con il Comune incassano anche il sostegno di parte del Partito Democratico. Dem spaccati e dimissioni ripetute dai circoli. Accoglienza ed inclusione sono valori non trattabili
I genitori dei bambini esclusi dalla scuola di Crespina, in lotta con il Comune e le scelte del sindaco Thomas D'Addona, trovano il supporto del Partito Democratico, intervenuto prima con Fausto Bosco del circolo di Crespina Cenaia ed oggi, con Franco Pratelli, segretario del circolo di Lorenzana.
Intorno alla vicenda scoppiata tra marzo e aprile 2021, sempre a sostegno delle famiglie, erano già intervenuti anche i sindacati.
La scelta del non dialogo decisa dall'amministrazione comunale, sembra ora spaccare il Partito Democratico, con le dimissioni di "alcuni componenti del direttivo di Lorenzana" e dello stesso Franco Pratelli.
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Scrive Franco Pratelli
Un partito quale è il nostro partito Democratico che nel suo dna ha ben radicato i valori dell'accoglienza e della condivisione, non può e non deve accettare la posizione dell'Amministrazione del Comune di Crespina Lorenzana che continua caparbiamente a non accettare nuove iscrizioni di non residenti del Comune, nella scuola primaria di Cenaia e nella secondaria di Crespina; conseguenza per la quale alcuni componenti del Direttivo del Circolo PD di Lorenzana (parte integrante dell'Unione Comunale del PD) condividendo la stessa posizione del Segretario Franco Pratelli, che per questo motivo ha recentemente rassegnato le proprie dimissioni uscendo dal Direttivo, hanno seguito il loro Segretario dimettendosi dallo stesso organismo. In sintonia con quanto espresso (in un suo intervento su questo stesso giornale online) da Fausto Bosco iscritto del Circolo di Crespina Cenaia, l'altro circolo che compone l'Unione Comunale, auspicano tra l'altro una soluzione positiva del problema in accordo sulle posizioni della Direzione Didattica, dei genitori e dei sindacati della scuola.
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