Da Diritti in Comune critiche al progetto del centro sportivo nerazzurro

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 27 Dicembre 2021

"Che fine ha fatto il parco urbano di Gagno? Il masterplan del nuovo centro sportivo non rispetta la scheda del Regolamento Urbanistico"

Diritti in Comune, gruppo consiliare di opposizione a Pisa, critica il progetto del progetto sportivo presentato dal Pisa Sc e recepito dal Comune di Pisa.

Da Diritti in Comune critiche allo sviluppo del masterplan nerazzurro: "Il progetto presentato prevede di inzeppare letteralmente l’area, fino all’ultimo metro quadro, di campi e parcheggi, compresi gli edifici evidentemente necessari".

LEGGI ANCHE: Nuovo Centro Sportivo del Pisa Sc: ok al masterplan preliminare

 

Riporta la nota di Diritti in Comune

Fino a prova contraria le destinazioni urbanistiche della città le decide il Consiglio Comunale, dopo un ampio dibattito pubblico, con gli strumenti che la legge prevede: il Piano Strutturale e il Piano Operativo (ex Regolamento Urbanistico).

La scheda norma che specifica le previsioni per l’area agricola di Gagno situata tra il cimitero di via Pietrasantina, il Tumulo etrusco e il parcheggio scambiatore, prevede un parco urbano e una grande area di verde sportivo. Ben venga quindi l’idea di realizzare un centro sportivo (calcistico) funzionale alla squadra cittadina e magari utile anche al quartiere, integrata in un bel parco urbano che colleghi le aree monumentali del Cimitero storico di via Pietrasantina e il tumulo etrusco attualmente sottoutilizzato nonostante il suo valore archeologico.

Rilancio turistico, servizi al quartiere e potenziamento delle strutture della squadra cittadina, sembrava la quadratura del cerchio.

E invece, non senza stupore, abbiamo appreso che il progetto presentato prevede di inzeppare letteralmente l’area, fino all’ultimo metro quadro, di campi e parcheggi, compresi gli edifici evidentemente necessari.

Ma se erano necessari così tanti campi e così tanti parcheggi (lo sono?) perché non si è pensato a utilizzare un’area più grande magari non in mezzo a case e monumenti? Non solo, l’area sarà completamente recintata, con ingressi regolamentati: esigenza anche questa in teoria comprensibile data la finalità del progetto, ma questo pone inevitabilmente fine a qualsiasi idea di pubblica utilità e fruizione e di creazione di percorsi verdi di collegamento tra il grande hub turistico e il prezioso bene archeologico.

Nei fatti questo masterplan non rispetta le previsioni contenute nella scheda del Regolamento Urbanistico, per cui si dovrebbe procedere ad una variante per realizzarlo. Noi pensiamo, invece, che per questa area vada attuato quanto previsto dal RUC, ovvero un grande parco con all'interno un asse verde largo almeno 15 ml intorno al quale si sviluppano le aree verdi, ed impianti sportivi sul lato di via San Jacopo.

Non sottovalutiamo nemmeno l’impatto che l’operazione avrebbe sulla regimazione delle acque del quartiere. L’area agricola infatti attualmente è leggermente più bassa del resto del quartiere e in caso di piogge intense funziona da “vasca” di accumulo delle acque che poi vengono lentamente assorbite. Ma quando sarà in buona parte impermeabilizzata (edifici, parcheggi e campi sintetici) cosa accadrà alle acque in eccesso? dove saranno smaltite?

Ultimo ma non ultimo il tema della qualità ambientale e biodiversità: l’area è attualmente utilizzata come territorio di caccia da numerose poiane, gheppi, taccole che vi nidificano e numerose altre specie preziose vi trovano un habitat ideale. Non era pensabile conservare almeno dei corridoi ecologici, siepi e alberature?

La nostra illusione era che fosse possibile coniugare le diverse esigenze (sportiva, turistica, ricreativa e ambientale) così come prevede la scheda norma del Piano Operativo, ma se così non è, va ripensato l’intervento in un luogo più adatto.

redazione.cascinanotizie