Dai parcheggi allo spazio commerciale, le associazioni ambientaliste contro la variante stadio

Cronaca
PISA e Provincia
Venerdì, 15 Novembre 2019

Sono molte le eccezioni presentate in Comune da tre associazioni ecologiste. Lunedì una assemblea pubblica in San Zeno

La FIAB di Pisa, La Città ecologica e LEGAMBIENTE di Pisa, hanno presentato in comune le loro osservazioni riguardo la variante urbanistica a Porta a Lucca per la riqualificazione dell'Arena garibaldi, mostrando ancora una volta tutta la loro contrarietà al progetto presentato dal pisa Sporting Club.

Secondo le tre associazioni il mantenimento (e potenziamento) dello stadio nel cuore di una zona densamente abitata e molto trafficata comporta delle serie criticità, in particolare per la mobilità cittadina. Questa trasformazione prevede che lo stadio venga utilizzato più frequentemente per eventi, inoltre le estese superfici commerciali previste (media distribuzione) generano traffico tutti i giorni della settimana. Al fine di evitare che i disagi per il quartiere, già oggi pesanti, diventino insostenibili, è indispensabile che questa variante si inserisca in un riordino complessivo della mobilità che preveda forti disincentivi all'utilizzo dell'auto privata ed incentivi alla mobilità sostenibile. Dato che, ad oggi, il Comune di Pisa non ha ancora un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), dobbiamo constatare che mancano i presupposti per procedere con una variazione urbanistica così impattante sull'organizzazione della mobilità cittadina. Chiediamo pertanto che, preventivamente, venga redatto un PUMS di area vasta, che necessariamente deve coinvolgere anche il confinante comune di San Giuliano Terme, dal quale si origina gran parte del traffico che insiste sul quartiere interessato dalla variante.

Le problematiche della mobilità, proseguono, sono state sottovalutate: basti pensare che lo studio TAGES sulla mobilità del quartiere (che di fatto è, con vari limiti, l'unica base disponibile per valutare le problematiche del traffico) non è stato incluso nella documentazione fornita ai membri del consiglio Comunale prima dell'adozione della variante. L'errata valutazione dell'impatto sul traffico è anche conseguenza di errori ed incongruenze. Per esempio a pag 26 della VAS si sostiene che il quartiere di Porta a Lucca è attualmente carente di parcheggi, mentre il punto 1.2 dello Studio della Mobilità redatto da PISAMO e TAGES illustra correttamente la situazione attuale della sosta nel quartiere di Porta a Lucca, con una disponibilità di oltre 5.000 stalli, ampiamente sufficiente per le esigenze del quartiere. Ancora più grave è l’incongruenza tra la SCN 9.2 (contenuta nell’allegato F7 Fascicolo schede Norma) e lo Studio della Mobilità redatto da PISAMO e TAGES: il primo documento destina ad “Attività Complementari totali” un max di mq 5.160 (commercio al dettaglio mq. 3.650 + ristorazione mq. 1.200 + spazi espositivi mq 310) mentre nella seconda si stimano gli effetti sul traffico generati da “attività di ristorazione e negozi di vicinato per ca. 3.500 mq”. Si noti che il problema non sono solo i numeri sballati ma anche il fatto che nella nuova struttura vi si potranno insediare “medie strutture di vendita” (cioè supermercati fino a 2500mq di superficie di vendita) che non ricadono nella tipologia di “negozi di vicinato” usata per valutare l'impatto sul traffico. 

Terza osservazione delle associazioni ambientaliste/ecologiste: La variante prevede la creazione di nuovi parcheggi all'interno del perimetro del quartiere. Questa è una scelta incoerente e controproducente, poiché attira altro traffico nel quartiere, senza peraltro portare vantaggi ai residenti. Infatti i dati dello studio TAGES sulla mobilità rendono evidente che la saturazione dei parcheggi non è determinata da una richiesta endogena ma è determinata dall'assalto dei pendolari, i quali preferiscono parcheggiare nel quartiere di Porta a Lucca piuttosto che nei parcheggi scambiatori. Pertanto, se si vuole davvero riqualificare il quartiere bisogna (a) rilanciare i parcheggi scambiatori aumentando i servizi (p.es. prevedendo parcheggi bici protetti, aumentando la frequenza dei collegamenti di bus navetta verso il centro, etc.). prevedere una tariffazione della sosta su tutte le strade interne del quartiere, su una fascia di circa 400m a nord di via Contessa Matilde/via del Brennero. Per minimizzare i disagi arrecati dal traffico, è essenziale che in corrispondenza di ogni intersezione del perimetro del quartiere con una direttrice di penetrazione nel quartiere sia prevista un'adeguata offerta di parcheggi serviti dal trasporto pubblico: in questo modo chi arriva ha la possibilità di lasciare l'auto senza dover intasare le zone più popolate prima di raggiungere un parcheggio scambiatore. Per questo motivo riteniamo necessaria una "variazione a somma zero" della disposizione dei parcheggi, spostando quelli previsti in via Rindi ai margini nord del quartiere, nei paraggi dell'intersezione tra la ferrovia e via XXIV maggio.

Ancora riguardo ai parcheggi: molti dei parcheggi "a servizio dello stadio" sono collocati in zone molto distanti che devono essere servite da mezzi. L'unico modo efficiente per spostare diverse centinaia di persone che arrivano simultaneamente è una linea tranviaria, opera che richiede certamente modifiche rilevanti, che dovrebbero essere previste nella variante. Un collegamento su ferro potrebbe essere realizzato usando la tecnologia del tram-treno oppure, in alternativa, trasformando il tratto cittadino della ferrovia Pisa-Lucca in una metropolitana di superficie (una fermata all'intersezione tra via Tino di Camaino e via Rindi disterebbe solo 500m dall'ingresso dello stadio). Questa infrastruttura sarebbe utile non solo in occasione delle partite, ma tutti i giorni; la sua realizzazione va prevista da ora ed avviata quanto prima. A scopo di raffronto, ricordiamo che uno dei punti di forza della scelta di dislocare lo stadio ad Ospedaletto era proprio la facilità di collegamento utilizzando i binari della linea Pisa-Collesalvetti-Vada. Il parcheggio di via Paparelli risulta essenziale se si persegue la scelta di mantenere lo stadio nella sua posizione attuale. Tuttavia  quest’area risulta non utilizzabile quando le partite hanno luogo nel primo pomeriggio del sabato. Pertanto la variante deve prevedere una nuova collocazione per il mercato settimanale. 

Si torna poi sulle aree commerciali sulle quali le tre associazioni instisto molto:  Le aree commerciali previste all'interno dell’area dello stadio sono enormi. Si prevedono attività complementari per 5.160mq, comprendenti esercizi commerciali fino alle medie strutture di vendita (cioè con superfici di vendita fino a 2.500mq). Sono strutture che, se funzionano, attirano quotidianamente grandi volumi di traffico, non solo di clienti ed utenti ma anche di mezzi per il trasporto delle merci. Ciò avrebbe conseguenze disastrose dato che la situazione del traffico è già ora al limite del collasso. 

Infine: per incrementare significativamente il numero di coloro che scelgono la bicicletta (per recarsi allo stadio, o negli spostamenti di tutti i giorni), oltre ad una rete di piste a norma sono necessari adeguati parcheggi per biciclette sia in prossimità degli ingressi dello stadio, che nei parcheggi scambiatori. Tali parcheggi attualmente non sono previsti nella variante; si chiede pertanto di superare questa lacuna integrando i documenti di variante.

In conclusione le tre Associazioni Ambientaliste chiedono di modificare la Variante adottata in modo da eliminare le criticità evidenziate.

La FIAB di Pisa, La Città ecologica e LEGAMBIENTE di Pisa, mentre ricordano che anche i singoli cittadini possono presentare Osservazioni fino al 24 novembre, invitano i cittadini interessati a partecipare Lunedì 18 novembre all’assemblea indetta dalle tre Associazioni presso Centro Polivalente San Zeno Pisa in Via San Zeno 17 alle ore 21.

massimo.corsini