Dal Braglia bis al Pisa di Pazienza: tre squadre a confronto

Sport
Mercoledì, 14 Febbraio 2018

Giunti ormai alla ventiquattresima giornata i valori del campionato sono piuttosto delineati e fra i tifosi nerazzurri si dibatte su quello che potrà essere il piazzamento finale e soprattutto se questo è da considerarsi consono soprattutto alle aspettative di inizio stagione.

Ma ci siamo chiesti come stava il Pisa nello stesso periodo dell’anno negli ultimi campionati di terza serie disputati? Noi proviamo a dare delle risposte andando a recuperare le classifiche alla ventiquattresima giornata delle stagioni di Lega Pro 2014/2015, quella del Pisa costruito dalla coppia Vitale – Braglia per volare in serie B e che invece, a dispetto dei grandi nomi rimase invischiato in una spirale di non gioco che fece concludere la stagione fuori dalla zona playoff, al tempo ad appannaggio solo di quattro squadre, dalla seconda alla quinta, e di quella 2015/2016, quella del Pisa di Gattuso e Lucchesi che partito in ritardo rispetto alle altre squadre per le vicissitudini societarie legate alla cessione del club, poi si è ritrovato promosso in serie B dopo aver vinto i playoff affrontata da seconda classificata nel proprio girone.

2014/2015 Partite Giocate: 24. Vinte 11, pareggiate 8, perse 5. Reti Fatte 31 Reti subite: 18. Punti 41 Posizione in classifica quarta a 6 punti dalla capolista Ascoli (Promossa in serie B per penalizzazione del Teramo)

2015/2016 Partite Giocate: 24. Vinte  14, pareggiate 6, perse 4. Reti Fatte 34, Reti subite: 21. Punti 47 Posizione in classifica seconda a 5 punti dalla vetta occupata dalla Spal (Promossa)

2017/2018 Partite Giocate: 24, Vinte 11, pareggiate 11, perse 2. Reti Fatte:  28, Reti subite: 14. Punti 44. Posizione in classifica quarta a 7 punti dal Livorno primo in classifica

E’ evidente che per analizzare questi numeri bisogna anche tener conto dello spessore dei campionati. Dei tre in questione il più competitivo è certamente stato quello 2014/2015, vuoi perché, purtroppo, il livello della terza serie Italiana si abbassa sistematicamente di anno in anno, vuoi perché il Pisa si trovò di fronte avversari come Donnarumma, Lapadula, ma anche l’ex nerazzurro Perez, Orsolini, Avogadri che con il Pisa l’anno seguente sarà nuovamente promosso, Cellini, Torromino, Ruopolo e così via.

Il campionato con il tasso tecnico più basso pare senz’altro quello di questa stagione. La folle rincorsa dei vertici della Lega Pro al campionato a 60 squadre, obiettivo miseramente mancato quest’anno, porta formazioni che valgono la serie D a competere fra i professionisti a scapito ovviamente della qualità dei giocatori. In tutta sincerità si fa fatica ad immaginare qualche avversario del Pisa, in futuro su un campo di serie A.

Il Pisa di Gattuso per punti complessivi, partite vinte e reti segnate è il migliore dei tre che siamo ad analizzare, è anche quello che, di un soffio, si trovava più vicino alla prima in classifica. Il Pisa del “Braglia-bis” soccombe in tutti i dati statistici ma era comunque quarto in classifica, come il Pisa attuale, a 6 punti dal vertice, mentre il Pisa di oggi paga un punto in più, nonostante dòmini nelle reti subite, solo 14, mentre, di contro, soccombe in quelle realizzate. Pesano poi come un macigno gli 11 pareggi che sono il vero motivo per cui i nerazzurri di Pazienza si trovano ancorati al quarto posto a -7 dal vertice della classifica.

Si può dire che i campionati si vincono a suon di reti segnate e non di reti non subite? Si. Subire poche reti porta ad ottenere un maggior numero di pareggi che nell’epoca dei tre punti alla lunga servono a poco. Analizzando i vincitori dei campionati a qualsiasi livello, chi arriva a braccia alzate al traguardo ci arriva certamente con buone difese, ma anche con attacchi che si piazzano ai primissimi posti delle classifiche di rendimento.

C’è poi un dato che esula dai numeri e dalle statistiche, ed è quello riguardante l’aspetto emotivo. Vuoi per il carisma del suo allenatore, vuoi perché era una squadra con giocatori di grande carattere, il Pisa 2015/2016 dava sempre l’impressione di poter, da un momento all’altro, cambiare passo e trovare il guizzo vincente. Le tante partite risolte in zona cesarini o quasi (Lucchese, Tuttocuoio, Lupa Roma) sono il certificato di una formazione che non mollava mai fino all’ultimo istante di gioco.

Sotto questo aspetto il Pisa di oggi, somiglia, purtroppo, più a quello di Braglia che a quello di Gattuso. Non è un caso che anche il Pisa di quella stagione disgraziata, mancasse dell’imprinting che un allenatore deve trasmettere alla squadra e che generalmente fa la differenza fra una stagione vincente e una anonima. La squadra di oggi appare sempre monocorde nel ritmo della partita e arriva alla fine dei 90’ con il freno a mano tirato invece di provare a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Questo non significa che una squadra con queste caratteristiche non possa vincere un campionato, ma certo infiamma i cuori meno delle altre. Nel 2014/2015 il Pisa pagò questo atteggiamento a prezzo carissimo, da una parte perché i playoff erano cosa per pochi ed il Pisa ne restò fuori, dall’altra perché al tempo la società nerazzurra era debole e improntata più al dilettantismo che ad una visione aziendale e professionistica necessaria in una piazza come Pisa. Sotto questo aspetto oggi le cose sono molto diverse. Il Pisa ha una società molto presente pronta in ogni momento a proteggere la sua creatura ed è forse per questo, oltre che per un senso di riconoscenza verso la famiglia Corrado, che molti sono ancora pronti scommettere sul Pisa targato Pazienza-Corrado-Ferrara.

Che la corsa al primo posto finale sia comunque lunga e difficile lo testimoniano i numeri dei campionati di terza serie disputati dal Pisa. A partire dal 1926/1927 quando l’attuale serie C si chiamava 1^ Divisione in campionati disputati dai nerazzurri in questa categoria sono stati in totale 39 e solo in una circostanza il Pisa si è piazzato al primo posto finale, era l’anno 1964/1965 ed i nerazzurri del presidente Donati completarono la risalita dai meandri della Promozione Toscana andando a conquistare, grazie alle reti di Cervetto, la serie B da prima della classe.

Per ben tre volte poi il Pisa è stato promosso in serie B dopo aver chiuso al secondo posto: nel 1933/34, nel 1978/79, quando fu soltanto la differenza reti a togliere ai nerazzurri il primo posto finale a beneficio del Matera e nel 2015/16 quando gli uomini di Gattuso la spuntarono ai playoff. L’altra promozione, quella del 2006/07, arrivata dopo la straordinaria vittoria nella finale playoff sul Monza, venne conquistata dopo un terzo posto finale. Il Pisa finì al secondo posto della classifica anche nel 1999/2000, ma venne sconfitto in semifinale dei playoff dal Brescello, nel 2002/03 invece perse la finale contro l’AlbinoLeffe dopo aver chiuso al quarto posto la stagione regolare

Per i dati statistici presenti in questo articolo si ringrazia l’archivio di aemme

massimo.corsini