Dall'Inghilterra nuovi guai per i Petroni

Sport
Martedì, 27 Dicembre 2016

Ieri pomeriggio l’ennesimo atto di amore della città per la sua squadra: Oltre 3.000 presenze all’Arena il giorno di Santo Stefano sono un record difficilmente superabile, roba da fare invidia a mezza Europa (l’altra mezza è scesa in campo per i rispettivi campionati), un dato che certifica un amore più unico che raro nel mondo del calcio, ma che dimostra anche l’alchimia e la chimica che si è formata fra i giocatori e la tifoseria.

E’ iniziato così il cammino di avvicinamento alla sfida di Benevento, ultimo atto di un 2016 che certo sarà ricordato per sempre nella storia del calcio pisano, fra guai societari, personaggi ambigui al timone e gli straordinari risultati sul campo.

A proposito di personaggi ambigui. I Petroni ed il loro codazzo appartengono ormai al passato, il passaggio di proprietà è arrivato all’ultimo tuffo: oggi se i Petroni non avessero provveduto a ripianare i debiti, il Sindaco revisore Moretti si sarebbe visto costretto a portare i libri contabili in tribunale. E di ripianare i debiti proprio non se ne parlava perché, nonostante Petroni in una delle ultime dichiarazioni affermasse di avere soldi per mantenere 25 squadre, dalla Gran Bretagna arrivano segnali ben diversi. Cascina Notizie, grazie alla preziosa collaborazione di Luca Perni è entrata in possesso di un documento chiamato “Notice to Register of companies of Voluntary Arrangment Taking Effect” quello che in Italia è definito concordato volontario e che viene richiesto dalle aziende in difficoltà che cercano un accordo con le aziende creditrici per evitare il fallimento.

A presentare questa istanza è la “Terravision London Finance Limited” a capo della quale ci sono Fabio Petroni e John Edward Walker e che detiene il 100% di Britaly Post che a sua volta detiene il 100% di Carrara Holding che era proprietaria al 100% di AC Pisa 1909. Una crisi finanziaria quindi della “Terrarvision London Finance Limited” non avrebbe potuto non ripercuotersi sulle società ad essa collegate e la crisi finanziaria è certificata dal “voluntary arrangment” che trovate scaricabile alla sinistra di questo articolo.

Alcuni dubbi sorgono anche dalla lita dei creditori di “Terravision London Finance Limited”. Sono 10 in tutto di cui 5 per cifre piuttosto basse, inferiori a £2.500, uno per poco meno di £20.000 e poi i tre grossi calibri: La Car Park Srl, creditrice per £300.855,27 e poi due nomi già noti per chi ci ha seguito nelle vicende estive legate alle proprietà dei Petroni (leggi qui): Inpra UK Limited e Terravision Trasport Limited. La prima è creditrice per oltre un milione di Sterline ed è nota per essere stata proprietaria al 100% di Britaly Post prima di cederlo proprio a Terravision London Finance Ltd che ha sua volta è detentrice del 20% proprio di Inpra UK ltd. Il secondo è a credito per quasi £3.000.000 ed è invece interamente controllato da Inpra UK Ltd (ancora loro). In Pratica Petroni e le sue aziende sono sia creditori che debitori di controllate e controllanti, è un po’ come se uno si mettesse davanti ad uno specchio a litigare da solo.

Alla resa dei conti il Pisa è stato ceduto proprio in extremis, diventa difficile infatti non pensare che sarebbe potuto restare invischiato anche nella crisi della “Terravision London Finance limited”, di fatto proprietaria di AC Pisa 1909 fino al passaggio di consegna avvenuto nello studio del Notaio Giordano a Milano nella tarda serata del 22 dicembre scorso. Per concludere il quadro ben poco idilliaco sono ben sei le aziende riconducibili ai Petroni (TERRAVISION FRANCHISING LTD, TERRAVISION REAL ESTATE LIMITED, TERRAVISION TRANSPORT LIMITED, TERRAVISION ENTERPRISE HOLDING LIMITED, STANSTED TRANSPORT LIMITED, INPRA UK LIMITED) che dovevano chiudere il proprio bilancio entro il 30 settembre, ma che ancora non lo hanno fatto.

massimo.corsini
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