Dipendenze e disagio giovanile. Una città in comune: "Mancano risorse, personale e spazi"

Politica
PISA e Provincia
Giovedì, 6 Novembre 2025

Operatori e professionisti segnalano criticità strutturali e carenze di organico. "La Giunta Conti censura la drammaticità delle situazioni e non ha alcun progetto"

Si è svolto mercoledì 5 novembre, il secondo incontro della seconda commissione consiliare dedicato al tema delle dipendenze e del disagio adolescenziale.

Nel corso della seduta, promossa dalla coalizione Diritti in Comune, operatori dei servizi e rappresentanti del settore hanno denunciato la mancanza di fondi, spazi adeguati e personale sufficiente per affrontare l’emergenza.

 

Ha scritto Una città in comune.

Si è svolto ieri mercoledi 5 novembre il secondo incontro sulle dipendenze e sul disagio in età adolescenziale, un percorso che come coalizione Diritti in Comune abbiamo portato avanti in questi mesi in seconda commissione consiliare permanente.

Un argomento per noi di massima importanza e di drammatica, quotidiana, attualità come raccontano i numeri e anche i fatti di cronaca. Per questo abbiamo avviato un percorso di riflessione e proposta politica.

Dopo aver, nel primo incontro, ascoltato la voce di chi raccoglie i dati (CNR / PROGETTO ESPAD), di chi si occupa del lavoro di prevenzione e riduzione del danno (come la cooperativa CAT) e di chi gestisce la cura delle persone adolescenti con dipendenze (SERD), abbiamo ritenuto importante ascoltare, insieme a queste voci, quella politica dell'Assessora Bonanno.

Purtroppo registriamo quello che di fatto è un silenzio assordante. Abbiamo fatto domande precise: quanti e quali i finanziamenti in bilancio, programmi di coordinamento con altre istituzioni, protocolli per la raccolta dei dati e investimenti e percorsi per i due centri già operativi a pisanova e al cep.

Le risposte sono state vaghe al punto da apparire quasi come una provocazione. È inaccettabile che ci venga risposto che fino al 31 dicembre siamo dentro la società della salute e che, quindi, poi si vedrà sui finanziamenti.

Tra pochi giorni, infatti, la Giunta approverà la proposta di bilancio preventivo per il 2026, ma non è dato sapere ad oggi 5 novembre, se saranno investiti fondi per questi servizi né per le assunzioni necessarie delle e degli assistenti sociali altamente sotto organico. Abbiamo ascoltato professioniste e professionisti dire chiaramente che senza spazi e senza fondi non si può lavorare.

Abbiamo anche recepito chiaramente le loro indicazioni: non serve agire in maniera repressiva. Chi arriva al Serd, nella maggior parte dei casi, è già gravissimo, si tratta di persone che si sentono già perse. L'intervento va fatto anche prima e con precise finalità.

Noi abbiamo proposto anche nelle scorse settimane di finanziare la riapertura di un luogo prezioso conosciuto come "spazio bono 19" un luogo dove si faceva prevenzione, ascolto, informazione e riduzione danno. Un luogo che probabilmente nei mesi di operatività avuti è stato in grado di evitare tragedie visto il grande lavoro fatto (in tre mesi di operatività una media di 60 persone a sera).

E le tragedie a Pisa, purtroppo non mancano. È di ieri la notizia di una giovane minorenne ubriaca che ha subito violenze e molestie. Come ci si approccia a una notizia come questa? Con interventi complessi che tengano conto di tanti fattori, ma fra questi, ce ne sono alcuni che possono essere affrontati in modo concreto: attraverso presidi di ascolto e riduzione del danno sul territorio. Luoghi che accolgono, senza giudizio.

E invece la destra pensa solo a reprimere e lo fa negando tutte le proprie responsabilità. Non solo.

È inammissibile che l'assesora si deresponsabilizzi davanti al personale in servizio che spiega ancora una volta, come non riesce più a lavorare perché le condizioni sono tali che chi può cambia lavoro ma non viene sostituito.

L'Assesora Bonanno, poi, è qui sta per noi la gravità massima e assoluta, ha anche voluto riprendere questi interventi richiamando le professioniste, che con coraggio e onestà hanno nuovamente gridato all'allarme, all'opportunità di non dare informazioni che posso essere "devianti" e banalizzando la questione con affermazioni come "io non posso farci niente se le persone scelgono di cambiare città e lavoro".

La situazione è semplicemente inaccettabile: la destra a Pisa, come al governo, prende in giro cittadine e cittadini, raccontando di essere un governo sensibile alle fragilità sociali, ma invece tagliando risorse e servizi e distruggendo quel briciolo di Dipendenze: mancano risorse, personale e spazi come denunciano gli addetti ai servizi. La Giunta Conti censura la drammaticità delle situazioni e non ha alcun progetto welfare che rimane nel nostro paese.

La giunta Conti in realtà non ha alcun progetto concreto e ha distrutto la società della salute senza aver prima chiaro che direzione prendere. Non paga di aver fatto difiniticamente crollare il castello di carte, oggi, oltretutto, prova a sminuire il valore degli interventi di chi richiama nuovamente all'urgenza, senza dare, come al solito, nel merito alcuna risposta.

 

 

 


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redazione.cascinanotizie