Diritti in Comune chiede le Zone 30 in città
Il gruppo consiliare Diritti in Comune prende spunto da uno studio dell'Università di Pisa c i vantaggi di tale soluzione, soprattutto per ambiente e salvaguardia delle vite umane
Questo il comunicato integrale
Abbiamo letto con grande attenzione il parere della Comissione per lo Sviluppo Sostenibile dell'Università di Pisa, riguardo alla mobilità e, non solo lo accogliamo con grande favore, ma riteniamo che l'amministrazione comunale non possa più ignorare proposte che anche l'università ha rilanciato e che in tutta Europa trovano da anni applicazione.
I dati e gli studi lo documentano espressamente: l'introduzione di "zone 30" ha vantaggi enormi sia in termini di impatto ambientale che per la salvaguardia delle vite.
Troppe sono le morti che strappa la velocità elevata nelle strade urbane. Un dolore insostenibile per chi perde la persona cara e profondamente irragionevole da sopportare visto che le soluzioni ci sarebbero, come indichiamo da anni.
Oggi l'università di Pisa rilancia in merito alla necessità di introdurre la "Zona 30 sui Lungarni", come primo tassello di una visione più ampia di "Pisa Città 30" e lo fa con il rigore proprio dell'Istituzione che ha messo in luce la drammaticità dei dati sugli incidenti stradali a Pisa (1.081 scontri nel 2024) e ha indicato nelle Zone 30 uno strumento efficace e misurabile per garantire una città più sicura e vivibile.
Per noi, focalizzarsi sulla vulnerabilità di un'area nevralgica come i Lungarni è imprescindibile.
Abbiamo portato negli scorsi mesi proprio un atto di indirizzo su questo: "Pisa Città 30" bocciato dalla maggioranza in Consiglio Comunale.
Il fatto che l'analisi accademica indichi l'intervento di moderazione del traffico come l'unica strada percorribile, in linea con l'esperienza positiva di città come Bologna, ma anche come Berlino, rende ancora più grave e incomprensibile il rifiuto politico di avviare un vero e proprio cambio di mentalità per la mobilità pisana che, continuando così, rimane su una tipologia di strada che il resto del mondo sta abbandonando da tempo.
Per noi Pisa città 30 significa un’iniziativa generale che punta a riequilibrare lo spazio pubblico, riducendo le aree della strada dedicate alle auto con l’inserimento di piste ciclabili e l’allargamento dei marciapiedi, in modo da creare spazi più vivibili per le persone, disincentivando la centralità dell'auto. Questa è l'unica strada in grado di portare Pisa nel XXI secolo, migliorando la salute, la sicurezza e la vitalità del tessuto economico.
Sono tante le proposte che abbiamo fatto in consiglio in questi anni, a partire anche dalla chiusura immediata del Ponte di Mezzo al traffico si tratta di scelte non solo possibili, ma, come dimostra oggi UNIPI necessarie.
Rifiutare questo cambiamento, quindi, è una miope responsabilità di chi ci governa.
