Diritti in Comune critica il bando per il contributo all'affitto

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 1 Novembre 2021

Soprattutto mette in evidenza l'impossibilità di presentare domande senza SPID, impedendo a molti anziani e cittadini stranieri la possibilità di fare la domanda, scrive Diritti in Comune 

Sussidio all’affitto: nuovo bando pieno di ostacoli burocratici e clausole discriminatorie

Il bando comunale per il sussidio all’affitto 2021, previsto dall’art. 11 della Legge 431/1998, non solo viene pubblicato in ritardo dall’amministrazione (è stato pubblicato a ottobre anziché ad aprile, come avveniva da almeno 20 anni), ma è anche notevolmente peggiorato rispetto al passato.

Ancora una volta, non c'è stato alcun confronto con i sindacati degli inquilini: una chiusura grave, che ha caratterizzato tutta la gestione sulle politiche abitative da parte della destra e della giunta Conti, i cui effetti negativi si vedono proprio in questo ultimo bando.

Per presentare le domande del sussidio non ci sono alternative al sistema online, ma è stata abolito l'invio tramite PEC imponendo di fatto il possesso dello SPID. Ciò rischia di impedire a molti anziani e cittadini stranieri la possibilità di potere presentare la domanda entro il 13 novembre 2021.

A questi ostacoli informatici, si aggiunge la richiesta di iscrizione al “Progetto APE” (prevista solo per la zona sanitaria di Pisa) e il mancato inserimento tra i “facilitatori” delle associazioni sindacali degli inquilini: è prevista soltanto l’assistenza della Parrocchia di San Ranieri al CEP e del Centro Polivalente di San Zeno. L’obiettivo è quello di ridurre il numero di domande rispetto a quanti hanno bisogno e diritto al sussidio.

Insomma non si costruiscono i sistemi minimi di sostegno per affrontare la pratica burocratica, ma anzi si usa la burocrazia come sistema di esclusione. L’effetto è che non si danno risposte alle necessità, riducendo la platea dei richiedenti. Cosa ancor più grave in un momento di crisi, come quello che stiamo ancora vivendo, a causa degli effetti della pandemia.

Resta, infine, il criterio discriminatorio della certificazione di non possidenza di immobili e redditi all’estero, richiesta ai soli cittadini non europei e rilasciata dalle autorità del paese d’origine, che questa amministrazione continua a richiedere ignorando tutti i pronunciamenti di condanna dei tribunali.

Alla luce di queste numerose criticità, per tutelare realmente il diritto all’abitare di tutte e tutti, chiediamo modifiche sostanziali al bando e l’apertura di un confronto immediato con i sindacati degli inquilini.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

redazione.cascinanotizie