Don Bosco di Pisa: " Assolutamente inidoneo a perseguire gli obiettivi di rieducazione della pena"

Cultura
PISA e Provincia
Lunedì, 5 Maggio 2025

Lo dice la presidente della Camera Penale di Pisa Caputo. La struttura è stata aperta alle Istituzioni, ai tecnici e ai professionisti. Progetto per migliorare le condizioni dei detenuti

Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo ha preso parte lunedì 5 maggio all’incontro che si è tenuto con la direzione della Casa Circondariale “Don Bosco”, organizzato dalla Camera Penale di Pisa guidata da Serena Caputo. Hanno preso parte all’incontro con la direttrice Alice Lazzarotto, la stessa presidente della Camera Penale di Pisa Serena Caputo, il Commissario Capo Paolo Iantosca, la vice presidente dell’Ordine degli Architetti Roberta Lazzaretti, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Leonardo Mattolini, il presidente del Collegio dei Geometri Giacomo Arrigo, il professore del Dipartimento Destec di ingegneria dell’Università di Pisa Giacomo Salvadori.
L’iniziativa, che prevedeva anche una visita della struttura, aveva lo scopo di acquisire il parere dei tecnici per dare seguito a una progettazione volta al miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti.

“Noi misuriamo lo stato di civiltà di una comunità, di un paese, di una città, in base al livello delle proprie carceri. Penso che il progetto della Camera Penale di Pisa, volto a migliorare le condizioni di vita dei detenuti del Don Bosco, sia fattibile – ha affermato il presidente Mazzeo - . Dobbiamo dunque costruire le condizioni perché un detenuto viva in modo degno il periodo di reclusione e, con progetti formativi e di studio, perché dal carcere esca una persona diversa. Noi abbiamo questo impegno e la politica della repressione non è la strada giusta”.

“Oggi manifestiamo in modo costruttivo contro il decreto sicurezza promulgato ed entrato in vigore pochi giorni fa – ha spiegato la presidente della Camera Penale di Pisa Serena Caputo - perché riteniamo che la risposta al problema della sicurezza non possa essere solo il carcere. Quella di oggi è una visita costruttiva. Riteniamo che questo carcere, per come è strutturato, non sia assolutamente idoneo a perseguire gli obiettivi di rieducazione della pena previsti dal nostro ordinamento giuridico. Grazie alla direttrice, grazie agli accompagnatori e al supporto del presidente Mazzeo, che è sempre stato al fianco dell’avvocatura in queste battaglie, facciamo entrare con noi interlocutori qualificati, in quanto rappresentanti dell'ordine degli ingegneri, dell'ordine dei geometri, dell’ordine di architetti di Pisa e dell'Università per acquisire il loro parere tecnico al fine di migliorare la struttura. Vediamo se ne potrà nascere una progettazione o magari un tavolo di confronto che non riguardi soltanto gli avvocati penalisti, ma anche altre figure professionali”.

La direttrice della Casa Circondariale Don Bosco di Pisa, Alice Lazzarotto, ha parlato della situazione della struttura definendola “molto complessa”. “La mia idea nel fare questo lavoro è quella di aprire le porte degli istituti penitenziari – ha spiegato - . L’idea di questa collaborazione, su proposta della Camera Penale, è proprio quella di invitare degli occhi esperti, tecnici, professionali, per capire che contributo possono dare a nome della società esterna. Per me questa è una visita costruttiva per capire che cosa si può fare. Ho colto questa iniziativa come una proposta di aiuto all'amministrazione penitenziaria e credo che questo sia un buon segnale per il Don Bosco, per chi è ospitato, per chi ci lavora e credo anche per la società esterna”.

 

redazione.cascinanotizie