Emergenza abitativa a Cascina, questione irrisolta

Cronaca
Politica
Cascina
Martedì, 28 Marzo 2017

Se l'emergenza abitativa a Cascina era un problema, adesso la situazione è diventata quasi esplosiva, se c'erano alcuni appartamenti a disposizone per tali evenutalità, adesso c'è l'assenza totale di soluzioni temporanee in loco e la soluzione sembra essere solo quella che chiamano "albergazione", vale a dire il "dormitorio pubblico" a Pisa. E' quanto emerge dal comunicato congiunto di Unione Inquilini, Rbeldia, Africa Insieme e Sinistra Per Cascina e Rifondazione Comunista che mercoledì 29 marzo saranno presenti all'esecuzione di uno sfratto in programma a Cascina. Anche recentemente si sono verificati casi simili come quello di Andre Baroni e senza ancora soluzione la vicenda inerente Francesco Saverio Esposito a cui ad entrambi era stato riconosciuto lo status di "morosità incolpevole" , potendo accedere ad un contributo di circa 12.000 euro per l'emergenza abitativa ma che ad oggi il Comune non sembra aver dato adeguate soluzioni. Di seguito il comunicato unitario.

 

Cascina è oggi in una situazione di fortissima emergenza abitativa.

Anni di deboli politiche abitative hanno portato ad una totale assenza di alloggi popolari disponibili all’assegnazione e ad una carenza di soluzioni abitative d’emergenza per gli sfrattati che vengono albergati per una decina di giorni e poi lasciati al loro destino. 

La Sindaca Ceccardi, fomentando la “guerra tra poveri” (italiani e migranti) durante la campagna elettorale, aveva promesso soluzioni rapide ed efficaci, solamente per i primi, al fine di ottenere i voti utili ad aprirle le porte del Comune di Cascina.

In questo scenario drammatico mercoledì mattina una famiglia assisterà al ventesimo accesso dell’ufficiale giudiziario, questa volta accompagnato dalla forza pubblica, richiesta appunto per eseguire lo sfratto.

La presenza di due minori, tra i quali una bambina che ha avuto gravi problemi di salute dovuti a un episodio di meningite, non sono stati sufficienti per ottenere una soluzione abitativa d’emergenza in questi anni. Anni in cui a nostro parere si sarebbero potuti e dovuti mettere in atto percorsi di inserimento lavorativo che prevedessero anche un sostegno all’abitare. Perché è una storia ormai sempre più frequente quella che ci viene raccontata dalla famiglia in cui l’unico vero stipendio ha dipeso dal lavoro in edilizia, terminato poi in seguito alla crisi economica. 

Lo sfratto è stato convalidato nel Novembre 2014 e rinviato tantissime volte grazie alla disponibilità del proprietario che, attraverso il suo legale aveva provato anche a contattare la Sindaca e l’assessore al welfare per chiedere una soluzione abitativa per la famiglia senza ottenere alcuna risposta. 

D’ altro canto l’unica soluzione che, forse, verrà praticata è quella prospettata in extremis dall’assistente sociale di un’ albergazione per qualche giorno per la famiglia, dopodiché non vengono prospettate strategie di uscita da questa precarietà abitativa, con grave danno per il benessere di tutto un nucleo familiare, che ricordiamolo, comprende anche due bambini piccoli.

Questo è solo uno dei tanti casi che si presentano quotidianamente nel territorio cascinese e nessuna soluzione è stata prospettata da chi, a suo tempo, aveva garantito il massimo impegno per il diritto all’abitare.

La proposta che facciamo è quella di fare un censimento degli alloggi privati sfitti per convincere i pluri-proprietari che li detengono a concederli in locazione al Comune al fine di utilizzarli per l’emergenza abitativa.

Laddove gli stessi proprietari negassero la loro disponibilità a concedere in locazione gli appartamenti, sarebbe opportuno provvedere all’aumento delle tasse in proporzione delle proprietà e, in caso di diniego, alla requisizione degli alloggi sfitti.

Questo perché, LA CASA E’ UN DIRITTO PER TUTTE E TUTTI!

luca.doni