Femminicidio a Sant’Ermete: la Casa della Donna chiede ascolto e prevenzione

Cronaca
PISA e Provincia
Mercoledì, 23 Luglio 2025

Non si tratta di casi isolati, ma l’esito di un contesto culturale che normalizza disuguaglianze e atteggiamenti violenti

La tragedia familiare di ieri martedì 22 luglio, nella quale il 50enne guardia giurata Alessandro Gazzoli ha ucciso con la propria pistola calibro 9×21 la compagna Samantha Del Gratta, 45 anni, e si è poi tolto la vita, ha nuovamente posto l'attenzione sulla violenza che spesso si consuma fra le quattro mura domestiche e che vede nel ruolo di carnefice la persona più prossima alla vittima. A seguito dell’ennesimo femminicidio, la Casa della Donna ha diffuso un comunicato stampa nel quale esprime profondo cordoglio per la vittima e vicinanza ai familiari e rivolge un appello alle istituzioni: servono strumenti concreti per prevenire la violenza, come reti territoriali integrate, investimenti in contrasto e centri di ascolto ben funzionanti. La Casa della Donan ribadisce inoltre l’urgenza di azioni su scala nazionale e locale: formazione di operatori, sensibilizzazione nelle scuole, spazio alle associazioni che lavorano ogni giorno con vittime e testimoni di violenza. Queste parole si intrecciano con la cronaca: l’assenza di segni evidenti nella coppia – una guardia giurata e una impiegata, descritti come sereni – dimostra quanto la violenza possa essere invisibile finché esplode in tragedia.

La Casa della Donna sottolinea come i femminicidi non siano mai casi isolati, ma l’inevitabile esito di un contesto culturale che normalizza disuguaglianze e atteggiamenti violenti. Il comunicato rivolge quindi chiamate precise: Potenziamento dei Centri Antiviolenza, non solo a livello finanziario, ma con una rete capillare e multidisciplinare; formazione diffusa per polizia, personale sanitario, insegnanti, affinchè possano intercettare segnali premonitori; educazione nelle scuole: promuovere relazioni sane, rispetto e dialogo per smantellare stereotipi di genere; maggiore coordinamento tra i servizi sociali e giudiziari, per gestire fragilità familiari e proteggere potenziali vittime.

Il caso di Sant’Ermete conferma quanto la prevenzione debba diventare priorità condivisa. Dietro a cifre e dinamiche ci sono volti, storie e relazioni spezzate: due giovani figli, una comunità scossa, vittime ridotte al silenzio definitivo. Il comunicato della Casa della Donna invita a non limitarsi a raccogliere i pezzi, ma a rimuovere le cause: ascolto, intervento precoce e costruzione di una cultura del rispetto.

Le istituzioni locali hanno annunciato che intensificheranno i controlli e favoriranno l’apertura di nuovi sportelli di consulenza in zona. Ma, ripete la Casa, è fondamentale che la risposta sia coordinata, continua e non emergenziale.

Ancora una volta una famiglia viene spezzata da un gesto estremo e apparentemente inspiegabile. Ma dietro a ogni omicidio‑suicidio, c’è un percorso di tensioni, silenzi, segnali mai raccolti. Il comunicato della Casa della Donna ci ricorda che la prevenzione non è un’opzione: è una responsabilità collettiva, che inizia oggi, con impegno politico, culturale, educativo.


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massimo.corsini