Femminicidio Sant'Ermete, il giorno dopo ci si interroga sul movente

Cronaca
PISA e Provincia
Mercoledì, 23 Luglio 2025

La coppia, secondo le prime testimonianze, non aveva mai dato la percezione di avere problemi

Una tragedia familiare ha sconvolto il quartiere di Sant’Ermete, alla periferia sud-est di Pisa, dove intorno all’ora di pranzo di martedì 22 luglio una guardia giurata di 50 anni, Alessandro Gazzoli, ha ucciso la compagna Samantha Del Gratta e poi si è tolto la vita. La donna avrebbe compiuto 45 anni il giorno successivo. I due figli della coppia, giovani, non erano in casa al momento del dramma.

L’allarme è scattato intorno alle 14, quando Gazzoli ha telefonato al numero unico di emergenza annunciando di aver appena ucciso la compagna. Poi ha fornito l’indirizzo dell’abitazione di via Agostini della Seta e ha chiuso la comunicazione. Subito dopo, ha rivolto l’arma contro sé stesso e si è ucciso con un colpo alla testa. La pistola utilizzata, una calibro 9x21 regolarmente detenuta, era quella di servizio.

Gli spari sarebbero avvenuti nella camera da letto dell'appartamento, situato in un piccolo condominio, e non sono stati uditi da nessuno dei vicini. Sul posto è intervenuta la polizia, che ha trovato l’abitazione in perfetto ordine, senza segni evidenti di colluttazione. Il corpo di Samantha è stato trovato con un colpo d’arma da fuoco alla testa, ma sarà l’autopsia a chiarire ulteriori dettagli.

Secondo le prime testimonianze, la coppia non aveva mai dato problemi, anche se nelle ultime settimane alcuni avevano notato in Gazzoli un atteggiamento più chiuso e inquieto del solito. Alcuni residenti hanno parlato di liti più frequenti, ma nulla che potesse far presagire una simile tragedia. La famiglia era benvoluta nel quartiere, dove l’episodio ha lasciato tutti sgomenti.

Gazzoli era in ferie e lavorava da oltre vent’anni come vigilante, prestando servizio in passato anche presso la guardiania del Cnr. Attualmente era impiegato presso gli uffici giudiziari. La compagna, Samantha Del Gratta, lavorava come impiegata.

Sotto choc i colleghi della guardia giurata, che lo ricordano come un lavoratore scrupoloso, sempre disponibile e pronto ad aiutare gli altri. Decisive per chiarire il contesto e le motivazioni del gesto saranno le testimonianze dei due figli, ora affidati ai familiari.

 

 

 

 

 

massimo.corsini