"Gestione di area sportiva pubblica senza convenzione". L'affondo di "Con Calcinaia e Fornacette"
La lista mette nel mirino diverse problematiche e chiede chiarimenti al sindaco Cristiano Alderigi e all'amministrazione comunale
Intorno agli impianti sportivi di via Genova del Tennis Club Fornacette continua la bagarre politica.
Per la lista "Con Calcinaia e Fornacette", difatti, la struttura, pubblica, è stata data in gestione dal Comune di Calcinaia senza convenzione.
Altri dubbi, invece, riguardano il mancato "rispetto di tutte le norme di sicurezza per l'accesso e la fruizione della struttura", che la lista "Con Calcinaia e Fornacette" ha messo al centro di un'interrogazoione presentata in consiglio comunale.
Scrive la lista "Con Calcinaia e Fornacette"
La questione del Tennis Club Fornacette ci è sempre apparsa poco chiara; dopo la risposta dell’Amministrazione e i fatti scaturiti dalla nostra interrogazione, la vicenda sembra ancor più nebulosa e necessita di ulteriori spiegazioni.
È chiaro a tutti come il Tennis Club Fornacette gestisca l’area sportiva pubblica di Via Genova senza convenzione, ma la cosa grave e per cui chiediamo spiegazioni all’Amministrazione, è il mancato rispetto di tutte le norme di sicurezza per l’accesso e la fruizione della struttura, così come evidenziato dalla relazione predisposta dall’ufficio tecnico del Comune di Calcinaia.
In tale relazione vengono evidenziate le gravi mancanze strutturali dell’impianto, oltre al mancato rispetto delle norme igienico sanitarie e di sicurezza.
Tramite la nostra interrogazione facevamo notare l’esecuzione di lavori eseguiti presso la struttura senza le adeguate autorizzazioni e l’inosservanza delle norme degli appalti e della sicurezza sui cantieri.
In seguito alla nostra segnalazione, lo stesso gestore dell’impianto non solo comunicava che l’Amministrazione era a conoscenza dei lavori, ma che la stessa si era prodigata per far veicolare sponsorizzazioni alla stessa società per coprire le spese di esecuzione dei lavori stessi.
Se le cose da noi evidenziate risultassero vere, ci troveremmo di fronte a una gestione anarchica della proprietà pubblica e non nell’interesse della collettività, derivante dalla mancanza di una convenzione da ben quattordici anni. Unico impianto in tutto il territorio ad avere queste mancanze.
Invitiamo l’Amministrazione e il Sindaco a porre fine alla situazione di irregolarità redigendo una convenzione, anche se emerge con chiarezza la responsabilità politica e amministrativa della stessa Amministrazione e del Sindaco che hanno gestito la situazione in maniera approssimativa e clientelare. L’unico atto possibile, a nostro avviso, sono le loro dimissioni.