Grave disagio per donna con sclerosi multipla: istituzioni sotto accusa

Cronaca
Crespina - Lorenzana
Martedì, 16 Settembre 2025

Lucia Castro, 65 anni, vive da sola con una forma avanzata di sclerosi multipla. Meda denuncia ritardi e mancanze nell’assistenza domiciliare da parte di Ausl e Comuni

Un caso di presunto abbandono istituzionale: Lucia Castro, 65 anni, residente a Crespina Lorenzana e affetta da una forma avanzata di sclerosi multipla, vive da sola e con limitata assistenza domiciliare.

Secondo il Movimento Europeo Diversamente Abili (M.E.D.A.), le istituzioni competenti – Ausl e Comuni – si rimpallerebbero le responsabilità senza garantire soluzioni concrete, nonostante le richieste e le segnalazioni inviate negli ultimi due anni.

La donna, costretta su sedia a rotelle, rifiuta l’internamento in una RSA e desidera continuare a vivere a casa propria, usufruendo dei servizi e della mobilità necessaria per recarsi nei centri abitati e assistere il marito ricoverato.

 

Ha scritto il Movimento Europeo Diversamente Abili.

Il M.E.D.A. Movimento Europeo Diversamente Abili tramite il suo Segretario Nazionale Massimo Nigro  lancia un forte allarme e una denuncia pubblica per il grave caso di Lucia Castro, 65 anni, residente a Crespina Lorenzana, affetta da una forma avanzata di sclerosi multipla. Lucia, costretta su una sedia a rotelle, vive un dramma di solitudine e abbandono, ignorato dalle Istituzioni che dovrebbero tutelarla.

Il calvario di Lucia ha raggiunto il suo apice il 26 agosto scorso, quando suo marito e caregiver, Enrico Buggiani, è stato ricoverato d'urgenza a causa di un grave linfoma e di una polmonite. Lucia si è trovata sola in casa, con l'assistenza dell'ASL limitata a sole cinque ore al giorno. Le restanti ore, cruciali per la gestione della sua disabilità, dipendono dall'aiuto saltuario di amici o dalla carità di conoscenti.

Nonostante le centinaia di PEC inviate negli ultimi due anni a Regione Toscana, ASL di Pisa, Comune di Crespina Lorenzana e Comune di Pisa, le Istituzioni hanno finora mostrato un totale disinteresse. La situazione si è trasformata in un "gioco del ping-pong" di responsabilità, con enti che si rimpallano il problema senza offrire soluzioni concrete, nonostante la malattia di Lucia sia stata riconosciuta come grave.

L'unica "soluzione" proposta dagli assistenti sociali è l'internamento in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA), un'opzione che Lucia rifiuta categoricamente. Il suo desiderio è di restare a casa sua, di usufruire della Legge sulla mobilità per poter raggiungere un centro abitato, continuare la sua attività di volontariato e, soprattutto, avere un mezzo attrezzato per poter far visita al marito in ospedale.
Questa non è solo una storia di sofferenza personale, ma un'amara testimonianza delle carenze del nostro sistema di welfare, che promette diritti sulla carta ma li nega nella realtà. L'immobile assegnato a Lucia a Tripalle, frazione di Crespina Lorenzana, è inadeguato e la isola dal mondo, privandola dei servizi essenziali e di una vita sociale dignitosa.

Il M.E.D.A. invita l'Associazione Diritti del Malato, il Sindaco di Crespina Lorenzana, l'ASL di Pisa, la Misericordia di Lorenzana e l'intera cittadinanza a mobilitarsi per dare un aiuto concreto a Lucia. 

In un momento di campagna elettorale dove l'attenzione è distolta, la storia di Lucia ci ricorda che i bisogni reali delle persone più fragili non possono essere messi in attesa.

Lucia Castro, con la sua dignità e la sua forza d'animo, ha deciso di non arrendersi e continua a lottare per i suoi diritti. Il M.E.D.A. non resterà in silenzio di fronte a questa ingiustizia e continuerà a supportarla, affinché la sua storia non sia un triste epilogo, ma l'inizio di un cambiamento reale.

Immagine d'archivio

 

 

 


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redazione.cascinanotizie