Guarito ancora no, sulla buona strada forse si
Il Pisa riparte da Cittadella, ma per mettere la classifica in sicurezza servono due vittorie di fila
I nerazzurri ripartono e conquistano tre punti al platino sul campo tradizionalmente ostile di Cittadella. È mancato il gioco? Forse. Ci sono stati errori sia in fase di impostazione che di finalizzazione? Certamente. Ma c’è poco da fare gli schizzinosi, soprattutto quando in palio c’è la sopravvivenza si prende tutto quello che arriva e si tiene ben stretto, per tutto il resto ci sono tempi migliori che ci auguriamo possano arrivare presto.
Tradizionalmente le partite contro il Cittadella sono sporche e poco spettacolari, di fronte i nerazzurri avevano una squadra che fa dello spezzare le trame avversarie, oltre che il rirmo di gioco, il suo mantra, è nel DNA dei veneti fin dalla notte dei tempi, quindi era assai improbabile, già alla vigilia, aspettarsi una partita scintillante, se a questo si aggiunge che di fronte si trovavano due squadre in difficoltà, una reduce da un punto in tre partite con la fobia dei minuti di recupero (il Pisa) e l’altra con una serie negativa di sette sconfitte di fila (il Cittadella) è facile pensare che la paura era la vera protagonista in campo.
Fatta questa doverosa premessa ci sono note liete come le quattro palle goal create, tutte nitide ed arrivate al culmine di buone trame di gioco, ma fra le cose positive anche un Esteves che ormai può giocare in ogni dove. Alzi le mani chi non ha storto il naso alla lettura delle formazioni nelle quali in pratica figurava un solo centrocampista di ruolo, Marin, il portoghese, utilizzato a fianco del numero 8, ha disputato una grande partita dimostrandosi all’altezza della situazione. Parlando dei singoli cresce ancora Barbieri che al di la della rete svolge in ruole fondamentale e poi una parola va spesa per Moreo che resta stoicamente in campo con un braccio menomato, dando dimostrazione di grande attaccamento alla maglia.
Certo ci sono anche cose che non sono piaciute, troppi errori in fase di impostazione, con relative palle perse che potevano essere potenzialmente letali e troppi errori sottoporta; in particolare l’occasione fallita da Mlakar nel primo tempo è paragonabile a quella divoratasi da Torregrossa a Parma. Errori da non ripetere in vista dello scontro diretto contro la Ternana, si scontro diretto, perché se oggi la classifica dice più cinque sui playout e meno due dai playoff e bene guardarsi ancora alle spalle, battere le Fere e solo allora, forse, poter alzare il naso all’insù e puntare ad altro.
Il Pisa sabato ha l’occasione di vincere, finalmente, due partite di fila e questa volta non può e non deve fallire. A dispensare ottimismo anche lo spirito di questa squadra. Da un Masucci indiavolato a bordo campo ad incitare i compagni di squadra a tutto il gruppo che ricorda lo sfortunato Barberis alzando la maglia numero 51 nel momento del goal e a fine gara.