I Cobas scrivono alle istituzioni per il rilancio del "Remaggi"

Politica
Cascina
Venerdì, 29 Gennaio 2016

I Cobas di Pisa tornano a parlare della Residenza Remaggi di Cascina e lo fanno chiamando in causa il Sindaco, l'intera amministrazione, e la società della Salute.

Dicono dal sindacato: "scriviamo questa lettera in preda a una forte delusione, siamo amareggiate dopo due anni di vani tentativi  per restituire una progettualità chiara alla APSP Remaggi,  ma sia chiaro che la nostra stanchezza non si tradurrà nel silenzio. Nell’estate 2014 organizzammo un convegno invitando il direttore, l’amministrazione comunale (assente), la società della salute, in questi anni numerose sono state le prese di posizioni pubbliche per un deciso cambio di rotta, per resitituire una progettualità al Remaggi. Ora ci rivolgiamo al nuovo Cda a mesi ormai dal suo insediamento, siamo soddisfatti della manifestata disponinibilità al dialogo ma non dei tempi dilatati entro cui avvengono gli incontri. Dopo il tavolo sindacale a Gennaio e prima del prossimo previsto per metà febbraio è urgente vederci ma anche aprire un dibattito pubblico sulla gestione della APSPP. Con questa lettera pubblica vogliamo rimettere al centro del confronto alcune questioni per noi dirimenti
Saremo sintetici soffermandoci solo su alcuni punti

  1. Il giusto inquadramento contrattuale non riconosciuto ad alcune dipendenti, trattasi di una questione di giustizia per ripristinare corrette relazioni sindacali
  2. Il Guardaroba: nel settembre 2014 è stata decisa, contro la volontà sindacale una riorganizzazione dando all’esterno la gestione del piano terra e reinternalizzando il guardaroba. Il tutto è avvenuto senza alcuna assunzione e anzi il personale è in diminuzione. Scaduta questa fase di sperimentazione a Settembre 2015, la stessa è stata reiterata in attesa di vagliare tutti gli elementi.  Vogliamo richiamare la vostra attenzione sulla gestione del guardaroba dove sono state destinate dipendenti con prescrizione mediche per un lavoro gravoso che stride con le loro condizioni di salute. Noi crediamo che una azienda pubblica debba sempre guardare al benessere organizzativo e alla utenza. La sperimentazione è stata a nostra avviso fallimentare, gli organici ai Remaggi sono ormai troppo risicati e non pensiamo che soluzioni organizzative della direzione abbiano prodotto risultati positivi come dimostra il massiccio ricorso all’interinale. Noi non chiediamo di ignorare le prescrizioni mediche, pensiamo che le stesse non debbano costituire motivo per creare un malessere  organizzativo o per escludere dalle turnazioni alcuni dipendenti. Si riveda quindi la sperimentazione e si trovino soluzioni atte a valorizzare ciascuna lavoratrice
  3. Pensiamo  necessario un uso migliore del servizio civile,  sia di supporto al personale nel momento del pranzo e favorisca momenti di animazione e di incontro tra l’utenza, i familiari e la cittadinanza. Queste figure sarebbero importanti anche nell’accompagnare gli ospiti\utenti privi di familiari soprattutto quando lasciano la struttura per recarsi a visite, terapie.
  4. Potenziamo il servizio di fisioterapia perchè rappresenta una risorsa da sfruttare anche nell’ambito pubblico e non da regalare ai privati o al terzo settore,
  5. Pensiamo sia possibile dare vita ad un centro diurno, nel passato questa ipotesi di crescita è stata abbandonata senza motivo . Bisogna credere nello sviluppo dei Remaggi ed investire con nuovo professionale e accrescendo servizi, non limitarci, come abbiamo già scritto e detto in piu’ occasioni, solo al contenimento della spesa

I Cobas concludono con l'augurio che queste loro proposte siano almeno discusse, e l'auspicio è che ci possa essere un incontro al più presto per iniziarne a discutere.

massimo.corsini