I firmatari rispondono alla Fondazione Sipario

Politica
Cascina
Lunedì, 28 Novembre 2016

Rosanna Magrini, Cristina Bibolotti, Annastella Giannelli, e Stefano Tognarelli che sono promotori, oltre che firmatari del documento inviato alla Provincia di Pisa (leggi qui) nel quale si chiede chiarezza sulle nomine alla Città del Teatro, rispondono a quanto affermato dalla Fondazione Sipario Toscana con il comunicato di sabato 26 novembre (leggi qui).

Siamo rimasti sorpresi leggendo il comunicato della Fondazione Sipario Toscana, da cui si apprende che la Provincia avrebbe avallato la nomina dei due membri del CDA  - Andrea Buscemi e Matteo Arcenni - avvenuta in agosto. Siamo rimasti sorpresi in quanto queste dichiarazioni vanno in un senso diametralmente opposto rispetto a quello dichiarato ai firmatari da rappresentanti della Provincia. Per questo motivo non è possibile definire “illazioni” le informazioni divulgate dai firmatari.

Nel comunicato della Fondazione si sottolinea il fatto che “nessuno abbia messo in discussione la legittimità dell’atto da agosto 2016”, ma se così fosse, per quale motivo la convocazione del 23 novembre scorso non ha portato alla nomina del nuovo CdA come annunciato da Andrea Buscemi? Forse qualche dubbio è stato sollevato e ricordiamo che già qualche settimana fa avevamo avuto conferma della mancata convocazione dell'Assemblea dei Partecipanti, necessaria per conferire le nomine agli amministratori. I firmatari vogliono inoltre evidenziare di aver sempre agito nel pieno rispetto delle istituzioni e con l'unico scopo di ottenere chiarezza e rispetto delle norme. Inoltre, prima di rivolgerci a Provincia, Regione e Ministero, le richieste di chiarimenti furono inviare a Sindaco ed Assessore alla Cultura, che però mai hanno dato risposte lasciando i cittadini in attesa.

Ci stupisce che gli amministratori della Fondazione possano sostenere che sia “acredine” a motivare la partecipazione attiva dei cittadini alla vita della Comunità e dei suoi spazi. Per noi si tratta invece di dovere civico e non comprendiamo come questo possa ledere l'immagine della Fondazione o di chiunque altro. Duole constatare che chi si è mosso facendo domande venga screditato e definito facinoroso, oppure – come i “4 firmatari” citati nel comunicato – addirittura fatto oggetto (lo dice la Fondazione stessa) di azioni legali. Continuiamo a riporre fiducia nelle istituzioni,  certi che agiranno per tutelare gli interessi della cittadinanza e della stessa Fondazione.

 

massimo.corsini