I rigori (a favore) non abitano all’Arena

Sport
PISA e Provincia
Lunedì, 5 Aprile 2021

L’ultimo penalty in casa a favore, esattamente un campionato fa, 32esima giornata contro il Cittadella. Il Pisa è la squadra che in questa stagione ne ha avuti meno a favore

Furto con scasso all’Arena Garibaldi, dove la partita “vera” dura poco più di mezz’ora, nel tempo rimanente si gioca una partita che non ci doveva essere. Al Pisa manca un clamoroso calcio di rigore non concesso nonostante Maggio travolga Palombi solo davanti al portiere. Rigore ed espulsione a norma di regolamento, ma l’ineffabile signor Marinelli da Tivoli, si copre gli occhi e lascia proseguire, salvo poi cacciare mister D’Angelo giustamente furioso per il torto subito. Peccato perché il Pisa aveva approcciato bene la partita nonostante la tegola della rinuncia a Meroni fermatosi durante il riscaldamento. Si è rivisto il Pisa con il 3-5-2 che ha imbrigliato non poco il blasonato avversario incapace di concludere verso la porta di Gori. Anche nella ripresa i giallorossi, nonostante il calo fisico del Pisa, non tirano mai in porta e Gori resta inoperoso per tutta la gara, fatto salvo il rigore concesso, questa volta sì, per un contatto in area su Henderson, contatto assai più lieve di quello del primo tempo, ma in questo caso Marinelli è inflessibile ed indica il dischetto del rigore.

Il Pisa perde così la seconda partita consecutiva questa volta ben al di là dei propri demeriti. Dispiace dover essere ancora qui a commentare decisioni arbitrali contrarie al Pisa, dispiace dover commentare una designazione “strana” con due assistenti fiorentini. Eppure i burattinai del calcio dovrebbero conoscere le dinamiche dei campanili di una regione dove si storce il naso anche se il presidente della Toscana si mette la mascherina viola. Viene da chiedersi, in una giornata senza la serie A, se davvero non c’erano altre scelte, invece di questa che comunque resta quanto meno inopportuna.

I numeri sono sul tavolo, in questo campionato il Pisa ha beneficiato di appena 3 calci di rigore, dei quali uno a partita compromessa (a Salerno sullo 0-3), tutti e tre in trasferta. All’Arena per ritrovare un calcio di rigore per il Pisa bisogna andare addirittura alla 32esima giornata dello scorso campionato (esattamente un campionato intero se si considera che questa era la stessa giornata), Pisa - Cittadella. Poi più niente. Per il Lecce, giusto per fare cronaca, invece è il 12esimo rigore a favore. Dispiace che ancora una volta il Pisa abbia perso l’occasione nel dopopartita per mettere i puntini sulle "i". La società non deve cercare alibi, ma neanche passare ogni volta da fessa, forse questa era l’occasione per non far parlare i giocatori e dare voce al presidente Corrado che con lo stile e la signorilità che gli appartengono, avrebbe potuto essere pungente quanto bastava per sottolineare che il Pisa non debba essere la vittima sacrificale degli avversari e neanche il “Punchball“ di arbitri mediocri che si ergono a protagonisti sempre contro i nerazzurri.

Alla fine non è neanche una questione di Var o non Var, perché se l’arbitro decide di non andare a vederla anche la tecnologia serve a poco. Qui più che le telecamere servono fischietti capaci e designatori in grado di fare il loro mestiere, invece il passaggio da Nicchi a Trentalange non sembra aver cambiato granché e il calcio italiano resta in mano a qualche società potente e a dirigenti abili urlatori che davanti ai microfoni sanno toccare le corde giuste. Lo sport e il calcio però, sarebbero un'altra cosa.

massimo.corsini